Dottorati di Ricerca a.a 2025/2026 - XLI ciclo
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Scuola di Dottorato in Politecnica e delle Scienze di Base
Direttore: Prof. Aldo MINARDO
Dottorato di Interesse Nazionale in Design per il made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: INFO-01/A - CEAR-08/D - CEAR-10/A - CEAR-11/A - CEAR-07/A - CEAR-08/A - CEAR-08/C - IIND-07/B - IMAT-01/A - IIND-05/A - IEGE-01/A -ECON-02/A - ECON-06/A - ECON-07/A - GIUR-11/A - GIUR-06/A - PSIC-01/A - PSIC-03/A - CHEM-02/A – CHEM - 04/A - CHEM-05/A - AGRI-01/A - MATH-04/A - GSPS-05/A - ARTE-01/C - BIOS-02/A
Curricula formativi:
-
Patrimoni produttivi e culturali del made in italy, ecosistemi in/tangibili e comunitari
-
Innovazione competitiva del made in italy sostenibile e circolare
-
Design e transizione digitale per la competitività sostenibile del made in italy
Coordinatore: Prof.ssa Alessandra CIRAFICI |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 17 posti con borsa di studio, n. 1 posto senza borsa di studio, n. 12 posizioni destinate a dipendenti (PhD executive), n. 1 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il corso di Dottorato di Interesse Nazionale in “Design per il Made in Italy: identità, innovazione e sostenibilità” si inquadra negli obiettivi delineati dallo scenario europeo (UN-SDG's, NGEU, Green Deal), dal PNR e dal PNRR 21/27 e risponde all'attuale domanda di formazione avanzata nei settori scientifici del Made in Italy, un'area in cui è necessario integrare saperi complessi e formulare tematiche di ricerca multidisciplinari e multisettoriali. Gli ambiti culturali e produttivi rappresentativi di questo comparto, inteso quale motore economico e sociale del Sistema Italia, sono fortemente caratterizzati da un ecosistema di piccole e medie imprese che necessitano del potenziamento della filiera, attraverso ambiti di ricerca indispensabili per sostenere la competitività e guidare gli impatti economici e sociali. Gli ambiti tipici del Made in Italy (definiti dalle 4 A: arredo, agroalimentare, abbigliamento-moda, automazione) ne rappresentano i principali aspetti della cultura materiale e immateriale, e coniugano indissolubilmente creatività, saper fare manifatturiero e innovazioni tecnologiche. Tali aspetti costituiscono l'espressione dell'identità italiana che emerge con forza dalle specificità locali, naturali, culturali e sociali, generando dinamiche di crossover con settori economici contigui, non direttamente correlati, quali il turismo, i beni culturali, le industrie creative. Lo sviluppo di strategie intersettoriali rappresenta l'elemento chiave per esplorare potenzialità di crescita economica ancora inespresse, che trarranno beneficio dalla connessione tra ricerca, territori, stakelhoders, imprese e capitale umano. In questo ambito il design e la creatività svolgono un ruolo di driver dell'innovazione, quali capacità italiane di trasferire ricerca e conoscenza nei manufatti, esprimendo in pieno il paradigma dell'open innovation. La prevalenza di PMI che configurano il panorama italiano design driven della produzione e dei servizi, determina l'esigenza di facilitare lo scambio di conoscenze (knowledge exchange) e di competenze, promuovendo l'attuazione capillare di dinamiche di innovazione; in questo senso la domanda proveniente dal sistema produttivo stimola nuovi metodi e approcci alla ricerca, creando un ambiente favorevole allo scambio continuo di aggiornamenti ispirati dalle nuove sfide, in particolare dalle transizioni digitale e verde. La rinnovata attitudine alla cooperazione e all'interazione tra domanda e offerta, sviluppata in una cornice di reciprocità e circolarità, faciliterà l'ascolto dei bisogni di innovazione, promuovendo un sostanziale avanzamento di processi, prodotti e servizi in relazione agli obiettivi strategici internazionali.
OBIETTIVI DEL CORSO
In riferimento agli obiettivi strategici internazionali (UN-SDG’s), europei (Europe 2020 Strategy, Green Deal) e nazionali (PNR), al rafforzamento della connessione tra Ricerca e tessuto produttivo, alla definizione della figura emergente del Research Manager (PNR), la pertinenza dei temi si riflette negli obiettivi del corso “Design per il Made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità” che intende:
1. formare ricercatori esperti in grado di configurare ed attuare processi, prodotti e sistemi di prodotti, servizi innovativi e sostenibili, dialogando con imprese e territori, promuovendone la competitività globale e l’acquisizione continua di nuovi saperi e tecnologie: in coerenza con gli obiettivi strategici internazionali, europei e nazionali la formazione di ricercatori capaci di ripensare il sistema scientifico, culturale e tecnologico del Made in Italy appare necessaria (in coerenza con il DM. 351 Art. 7 adozione di un’ottica interdisciplinare, multidisciplinare e intersettoriale secondo i principi di orizzontalità del PNRR);
2. promuovere il sistema della conoscenza in relazione ai tessuti produttivi del Made in Italy: la complessità del contemporaneo determina l’evoluzione continua del sistema della conoscenza nel Design inteso come medium tra nuove istanze e bisogni di innovazione. La ricerca design driven rappresenta il volano per l’acquisizione di nuove conoscenze per assicurare processi di innovazione aperti, attraverso un processo continuo di rappresentazione, diffusione e attualizzazione di saperi e la formazione di nuovi profili di ricercatori (in coerenza con il DM 352 Art. 6 ampliare le aree disciplinari e le tematiche di ricerca coerenti con i fabbisogni del Paese, nonché dei territori regionali per soddisfare i fabbisogni di innovazione delle imprese);
3. ampliare il progetto del Made in Italy: il Design per il Made in Italy si estende dalla formazione, all’industria, alla sfera sociale; come mediatore tra l’innovazione tecnologica e digitale e il sistema delle imprese e la società, sviluppa modelli co-creativi mirati all’inclusività, svolgendo un ruolo determinante nella connessione con il cambiamento sociale e la transizione ecologica (in coerenza con il DM. 351 Art. 6 transizione digitale ed ecologica);
4. rafforzare l’identità territoriale del Made in Italy: il Design delle produzioni legate ai territori del Made in Italy, promuove la ricerca negli ambiti della formazione capace di dialogare con gli stakeholder del territorio, in un’ottica di circolarità e di complementarità allo scopo di valorizzare la creatività diffusa, proteggere la proprietà intellettuale, sostenere le diverse identità culturali e sociali ecologica (in coerenza con il DM. 351 art. 8 adozione di un’ottica multidisciplinare orientata alle pubbliche amministrazioni nel favorire la semplificazione dei modelli organizzativi);
5. inserire il Made in Italy in un processo continuo di innovazione aperta, attraverso il supporto delle greentech, delle tecnologie digitali e collaborative (in coerenza con il DM. 351 Art. 6 transizione digitale ed ecologica).
I curricula previsti “Design per l’inclusione”, “Innovazione sostenibile di sistemi di prodotti, servizi e processi per il Made in Italy”, “Made in Italy e transizione tecnologica e digitale”, “Made in Italy: manifattura e nuovi modelli economici e di business”, “Patrimoni Culturali del Made in Italy” recepiscono tali obiettivi ampliandoli e configurando una visione innovativa di un settore strategico per il nostro Paese.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Grazie all'articolazione coordinata degli obiettivi della ricerca per il Design per il Made in Italy in relazione alle sfide della transizione digitale e verde, il dottorato formerà ricercatori, ed esperti, nell'accezione di Research manager con specializzazioni nelle tematiche di punta del made in Italy in importanti settori applicativi, adottando una visione integrata e “complessa” dell'ecosistema delle tecnologie e delle innovazioni Human centered, che siano in grado di affrontare le sfide con un approccio sistemico e multidisciplinare. I principali osservatori economici a livello nazionale ed internazionale, segnalano un forte interesse sul tema del “Made in Italy”; la richiesta di specialisti in tale ambito, in grado di agire in maniera sistemica, di collaborare alla ricerca e allo sviluppo di innovazioni secondo un approccio circolare e inclusivo, è strettamente funzionale allo sviluppo dei settori produttivi di riferimento. L'area di interesse del Design, secondo le diverse accezioni individuate, e? focalizzata alla produzione di conoscenza teorica, strumentale e progettuale e sull'applicazione di metodi e strumenti digitali e sistemi intelligenti, sia per la ricerca nelle diverse dimensioni del prodotto, del servizio, della comunicazione, sia nell'applicazione nei vari ambiti del Made in Italy, attraverso la valorizzazione delle qualità italiane dei luoghi e dei territori. Il Dottorato in Design per il Made in Italy ha l'obiettivo di colmare il gap di specialisti con tali competenze, soprattutto in riferimento al mercato del lavoro in Italia a partire dai comparti produttivi che caratterizzano il Sistema Paese a livello internazionale.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze e Ingegneria per l'ambiente e la sostenibilità
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: AGRI-02/A - AGRI-03/B - AGRI-06/A - AGRI-06/C - BIOS-01/A - BIOS-01/C - BIOS-05/A - CEAR-01/B - CEAR-02/A - CEAR-03/B - CEAR-05/A - CEAR-06/A - CEAR-07/A - CEAR-08/A - CEAR-08/C - CEAR-08/D - CEAR-10/A - CHEM-01/B - CHEM-02/A - CHEM-07/B - GEOS-01/C - GEOS-02/B - GEOS-03/B - ICHI-02/A - IIND-01/A - MEDS-24/B - PHYS-06/A
Curricula formativi:
- Risorse Naturali, Ambiente, Agricoltura e Alimentazione
- Ingegneria Civile Sostenibile
- Economia Circolare di Beni e Servizi
Coordinatore: Prof. Diego VICINANZA |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 5 posti con borsa di studio, n. 1 posto senza borsa di studio, n. 5 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
L'Europa deve oggi affrontare sfide ambientali, economiche e sociali di portata e urgenza senza precedenti. Per raggiungere gli obiettivi di piena sostenibilità per il 2030 e aprire la strada agli obiettivi UE di neutralità climatica entro il 2050 è necessaria un'accelerazione e un allargamento della conoscenza ed una trasformazione dell'economia e della società che tengano conto dell'allarmante stato ambientale del pianeta, dell'impatto crescente dei cambiamenti climatici e dell'uso non sostenibile delle risorse naturali.
Il Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria per l'Ambiente e la Sostenibilità ha durata triennale ed esplora con i suoi tre curricula formativi tutti gli ambiti di intervento dell'Agenda ONU 2030, del Green Deal Europeo e del PNRR per garantire il pieno allineamento dei dottorandi con le sfide attuali e future della transizione ambientale. Il Dottorato è rivolto a laureati magistrali con la vocazione e la convinzione adatte ad affrontare tali sfide, partendo dallo studio attento dello stato attuale delle conoscenze per ricercare soluzioni innovative rispettose dell'ambiente e del benessere socio-economico. La possibilità di un continuo confronto con culture scientifiche diverse consentirà ai discenti di affrontare le tematiche di ricerca con un approccio olistico, quindi sia multidisciplinare che interdisciplinare, pur mantenendo un elevato livello di specializzazione. Il Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria per l'Ambiente e la Sostenibilità formerà professionisti in grado di operare in molteplici settori che spaziano dalla ricerca scientifica di base e applicata, alla progettazione e gestione di opere e impianti civili, alla produzione sostenibile di beni e servizi, alla pianificazione, monitoraggio e controllo per la Pubblica Amministrazione e le imprese private, introducendo innovazione tecnologica nell'ambito delle tematiche relative alla sostenibilità ambientale.
OBIETTIVI DEL CORSO
Il Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria per l’Ambiente e la Sostenibilità ha l’obiettivo di formare professionisti in grado di operare con un approccio olistico e multidisciplinare in settori diversi, dalla produzione di beni e servizi per imprese pubbliche o private, alla pianificazione, monitoraggio e controllo per la Pubblica Amministrazione, fino alla ricerca di base e applicata sui temi della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica.
Il percorso formativo delineato dal Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria per l’Ambiente e la Sostenibilità dovrà consentire ai dottorandi di definire e proporre soluzioni realmente eco-compatibili, quantificare e validare la sostenibilità di scenari di gestione alternativi, studiare e validare innovazioni tecnologiche ed azioni di crescita.
Gli obiettivi guida saranno il contrasto al degrado ambientale, il miglioramento della gestione delle risorse naturali, la difesa del territorio reso fragile dagli effetti del cambiamento climatico.
In tal senso, il Dottorato opererà nell’ottica di rinnovare, in una visione avanzata, il patrimonio edilizio, infrastrutturale e delle reti, favorire il raggiungimento degli obiettivi in tema di riscaldamento globale e di produzione sicura di cibo e acqua, accelerare la definizione e attuazione di un percorso di decarbonizzazione, supportare l’ambizione tecnologica e l’esigenza di sostenibilità dell’industria, accrescere la compatibilità ambientale dei sistemi energetici e di mobilità rendendoli allo stesso tempo più resilienti, inclusivi, competitivi ed efficienti.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria per l'Ambiente e la Sostenibilità forma professionisti in grado di operare in settori diversi, da quello della produzione di beni e servizi per imprese pubbliche o private, a quello della pianificazione, monitoraggio e controllo per la Pubblica Amministrazione, fino al settore della ricerca di base e applicata sui temi della sostenibilità ambientale e dell'innovazione tecnologica. Il profilo professionale che si mira a formare consente pertanto una pluralità di sbocchi occupazionali e professionali, che si riportano di seguito in un elenco che necessariamente non è esaustivo. Si osserva che i ruoli che si ritengono più adatti alla figura professionale formata, sono in coerenza con i tre curricula in cui si articola il Dottorato.
- Progettista di beni e servizi, con particolare competenza nella selezione di materiali ad elevata compatibilità ambientale e di linee produttive sostenibili in termini di consumi di risorse (materie, acqua, energia, suolo) e di emissioni nei comparti ambientali.
- Gestore di impianti e processi dell'industria agroalimentare e manifatturiera.
- Gestore di impianti per la produzione di energia, con particolare competenza nel settore delle rinnovabili.
- Gestore di impianti e processi per il recupero di materia e risorse dai rifiuti.
- Responsabile dei sistemi di gestione qualità e ambiente in industrie e servizi.
- Tecnico di Enti addetti al monitoraggio e controllo ambientale, anche per le procedure di AIA (autorizzazione integrata ambientale), VIA e VAS (valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica).
- Pianificatore a livello locale o nazionale per impiantistica di produzione di energia, di trattamento acque e rifiuti, di reti di mobilità, di reti strutturali.
- Progettista di strutture e infrastrutture civili.
- Esperto nella gestione e manutenzione di sistemi edili deteriorati, ripristino o ricostruzione di strutture e infrastrutture danneggiate da disastri naturali o umani.
- Esperto per la salvaguardia del patrimonio naturale e del patrimonio culturale.
- Consulente per la gestione sostenibile di risorse in aziende e realtà imprenditoriali che operano nei campi dell'agroalimentare, in quello dei servizi (mobilità, distribuzione di acqua e gas, mobilità).
- Ricercatori (anche con funzioni di coordinamento) presso Università ed enti di ricerca pubblici o privati, nazionali ed internazionali, sia su tematiche di base sia su quelle, fortemente interdisciplinari, collegate ad ambiente e sostenibilità.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Dottorato industriale in tecnologie per ambienti di vita resilienti
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: ARTE-01/D - CEAR-03/B - IIND-07/B - CEAR-10/A - CEAR-07/A - BIOS-01/B - CEAR-01/B - CEAR-05/A - IIND-07/A - ARCH-01/D - IINF-01/A
Coordinatore: Prof. Gianfranco DE MATTEIS |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 6 posti con borsa di studio, n. 2 posizioni destinate a dipendenti (PhD executive), n. 1 posto senza borsa di studio, n. 2 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il tema delle “Tecnologie per ambienti di vita resilienti” fa riferimento alla ricerca, sviluppo ed applicazione di soluzioni tecnologicamente avanzate che, con riferimento ad ambienti di vita, di lavoro e di produzione culturale a varia scala, conferiscano capacità di conservare la propria identità in risposta a cambiamenti e stress ambientali e sociali, adattandosi e rigenerandosi, promuovendo allo stesso tempo un cambiamento positivo e sostenibile; per ambienti di vita si intendonotutti quei luoghi, aperti e confinati, in cui si svolgono attività di vita e di lavoro, comprendenti edifici ed infrastrutture. Rafforzare la resilienza significa ridurre i rischi, aumentando le capacità e diminuendo le fragilità, migliorando risposte efficaci e lungimiranti sviluppate secondo un processo di consapevolezza costruttiva, volta a cercare il miglioramento delle qualità della vita degli individui e delle comunità: la resilienza è lo strumento operativo per la sostenibilità, come declinata nell'Agenda 2030.
Lo sviluppo e l'applicazione di nuove tecnologie è affidata alla capacità di conoscenza e integrazione delle caratteristiche fisiche e prestazionali degli stessi spazi e dei relativi elementi costruttivi e tecnologici di supporto con essi interagenti, al fine di migliorare la qualità della vita e l'inclusività dei fruitori; si tratta di operare attraverso una visione condivisa e strumenti digitali, al fine di rappresentare ed analizzare relazioni tra strutture, impianti, sistemi, componenti ed utenti per rafforzare la sostenibilità degli ambienti di vita, con una visione innovativa ed human-centric, in cui le tecnologie si integrano con il contesto applicativo, individuando soluzioni di ricerca tecnologicamente avanzate.La proposta vede la partecipazione dei seguenti Dipartimenti dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli":
• Architettura e Disegno Industriale - DADI (sede amministrativa),
• Ingegneria – DING,
• Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche – DiSTABiF,
• Lettere e Beni Culturali – DiLBeC,
le/i seguenti aziende/enti che cofinanziano il percorso dottorale attraverso convenzioni stipulate con l'Ateneo:
• Cluster Trasporti Italia 2020
• Boviar s.r.l.
• Move s.p.a.
• Barretta s.r.l.
• Comune di Maddaloni
ed infine le aziende ed enti che aderiscono al Dottorato Industriale attraverso posizioni PhD Executive:
• Mater Soc. Cons. a R.L.
• 2MG ENGINEERING s.r.l.u.
Le tematiche di ricerca caratterizzanti il corso di dottorato industriale riconoscono particolare rilievo alla promozione dello sviluppo economico e del sistema produttivo, facilitando la progettazione congiunta in relazione alle tematiche della ricerca e alle attività dei dottorandi. Il proposito è sviluppare anche progetti di ricerca condivisi tra università e aziende a partire dalle necessità delle imprese stesse, che oggi devono innovarsi sotto il profilo organizzativo e strategico. In tale ottica, il progetto formativo dovrà tenere conto della presenza di posti PhD Executive e di posti cofinanziati, bilanciando l'attività didattica programmata, le altre attività didattiche e l'attività di ricerca presso l'impresa.
OBIETTIVI DEL CORSO
L'obiettivo generale del Corso di Dottorato è formare tecnici e ricercatori di alto livello capaci di operare efficacemente in ambiti culturali, scientifici e industriali, utilizzando e sviluppando tecnologie avanzate per migliorare la resilienza degli ambienti di vita, lavoro e produzione culturale a varie scale. Questi ambienti sono particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici e sociali e necessitano di soluzioni innovative per adattarsi e rigenerarsi. Le modificazioni indotte dal cambiamento climatico trovano ancora gli ambienti di vita impreparati a rispondere in modo strutturale, causando adattamenti emergenziali piuttosto che rinnovamenti proattivi e resilienti.
Questi ultimi sono essenziali per mantenere la funzionalità e la riconoscibilità degli ambienti, affrontando le sfide in modo sostenibile e lungimirante. L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano sottolineano l'importanza di questi aspetti, promuovendo un approccio integrato per affrontare le sfide globali attraverso l'innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale. L'uso e lo sviluppo di tecnologie innovative mirano a ridurre gli sprechi e migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse, ottenendo alti rendimenti con bassi impatti ambientali. Questa visione olistica promuove il benessere personale e la qualità degli ambienti di lavoro, oltre ad aumentare la partecipazione alla vita culturale attraverso l'accesso al patrimonio culturale. L'integrazione delle tecnologie digitali offre nuove opportunità per l'innovazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, in linea con gli obiettivi dell'Agenda 2030, come la promozione di città e comunità sostenibili (Obiettivo 11) e l'azione per il clima (Obiettivo 13). In particolare, il PNRR sostiene la transizione ecologica e digitale, favorendo la ricerca e l'innovazione per creare ambienti di vita più resilienti e sostenibili. L'adozione di tecnologie avanzate contribuisce a raggiungere questi obiettivi, migliorando la qualità della vita e favorendo uno sviluppo economico e sociale sostenibile.
Il Corso di Dottorato si inserisce quindi in questo contesto, formando professionisti in grado di sviluppare e implementare soluzioni innovative che rispondano alle sfide contemporanee, garantendo un futuro più sostenibile e resiliente per tutti.
Gli obiettivi sono modulati anche in riferimento alle aziende presenti nel ciclo attuale e che contribuiscono all'attivazione del Corso di Dottorato; in questo senso, il Dottorato Industriale in Tecnologie per Ambienti di Vita Resilienti offre un percorso formativo e di ricerca unico, mirato a sviluppare competenze avanzate in vari settori strategici. Le tematiche di ricerca del corso di dottorato, in collaborazione con le aziende, sono pensate per formare personale altamente qualificato, capace di affrontare le sfide contemporanee con soluzioni innovative e sostenibili:
• Acquisire competenze nell'uso delle tecnologie digitali per la valorizzazione e l'accessibilità del patrimonio culturale.
• Promuovere una sana alimentazione attraverso strumenti educativi innovativi.
• Acquisire abilità nella ricerca e sviluppo di fitoceutici per il trattamento di infezioni.
• Sviluppare competenze in algoritmi di elaborazione dati SAR e tecnologie di intelligenza artificiale.
• Offrire una formazione avanzata nelle metodologie di monitoraggio delle costruzioni monumentali in muratura.
• Sviluppare sistemi Hardware/Software per il monitoraggio e la manutenzione predittiva delle strutture esistenti.
• Recuperare e valorizzare gli edifici storici.
• Fornire competenze nella fitodepurazione delle acque reflue, utilizzando tecnologie biologiche avanzate.
• Sviluppare e prototipare un sistema modulare dinamico di illuminazione e comunicazione con sorgenti LED autoalimentate per i centri storici.
• Sviluppare ed applicare tecnologie per l'efficientamento energetico delle geo-strutture.
• Sviluppare competenze nella gestione e nella riforma dell'amministrazione pubblica.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in “TECNOLOGIE PER AMBIENTI DI VITA RESILIENTI” forma professionisti in grado di operare in settori diversi, da quello della progettazione, prototipazione e messa a punto di soluzioni tecnologicamente avanzate, a quello della pianificazione, monitoraggio e controllo per la Pubblica Amministrazione e per imprese private, fino al settore della ricerca di base e applicata sui temi della sostenibilità ambientale, della resilienza e dell'innovazione tecnologica, con riferimento ad ambienti di vita, ovvero tutti quei luoghi, aperti e confinati, in cui si svolgono attività di vita e di lavoro, comprendenti edifici ed infrastrutture.
I Dottori di Ricerca, alla fine del loro percorso formativo, saranno in grado di promuovere l'avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche sia in ambito accademico sia in ambito industriale. Di seguito sono elencati alcuni dei principali sbocchi occupazionali e professionali per i dottorandi di questo corso:
Ricerca e Sviluppo (R&S) in Aziende Tecnologiche e Industriali:
- Sviluppo di tecnologie innovative per la resilienza ambientale.
- Progettazione e implementazione di soluzioni avanzate per il monitoraggio e la gestione delle infrastrutture.
- Ricerca nel campo delle tecnologie digitali e della loro applicazione in contesti industriali.
Settore Pubblico e Amministrazione:
- Consulenza e gestione di progetti per la transizione ecologica e digitale.
- Sviluppo e implementazione di politiche pubbliche basate su principi di sostenibilità e resilienza.
- Coordinamento di progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale e miglioramento dell’accessibilità.
Accademia e Istituti di Ricerca:
- Insegnamento e ricerca presso università e istituti di ricerca.
- Partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali nei campi della sostenibilità, della resilienza e dell’innovazione tecnologica.
- Pubblicazione di studi e ricerche su riviste scientifiche di alto impatto.
Industria Culturale e Creativa:
- Sviluppo di strategie digitali per la valorizzazione del patrimonio culturale.
- Consulenza per musei, biblioteche e altre istituzioni culturali nella gestione e promozione del patrimonio digitale.
- Progettazione e implementazione di esperienze interattive e multimediali per il pubblico.
Settore della Salute e del Benessere:
- Ricerca e sviluppo di prodotti fitoceutici e nutraceutici.
- Consulenza e implementazione di programmi di educazione alimentare e salute pubblica.
- Collaborazione con enti e istituzioni sanitarie per la promozione di stili di vita sani e sostenibili.
Ambiente ed Infrastrutture:
- Progettazione e gestione di sistemi di monitoraggio ambientale.
- Sviluppo e implementazione di soluzioni per la fitodepurazione delle acque e la gestione sostenibile delle risorse idriche.
- Consulenza per la valutazione e la mitigazione dell’impatto ambientale delle infrastrutture.
Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT):
- Sviluppo di algoritmi e software per il monitoraggio in tempo reale e l’elaborazione dei dati.
- Implementazione di soluzioni di intelligenza artificiale per l’analisi dei big data.
- Progettazione di piattaforme digitali per la gestione integrata delle informazioni.
Settore Energetico:
- Ricerca e sviluppo di tecnologie per l’efficientamento energetico delle geo-strutture.
- Consulenza per la valutazione dell’impatto ambientale ed economico delle soluzioni energetiche.
- Progettazione e gestione di sistemi energetici sostenibili e innovativi.
Consulenza e Management:
- Consulenza strategica per aziende e enti pubblici nell’implementazione di soluzioni tecnologiche innovative.
- Gestione di progetti complessi nel campo della sostenibilità e della resilienza.
- Sviluppo di strategie aziendali basate su principi di sostenibilità e innovazione.
Organizzazioni Internazionali e Non Governative (ONG):
- Lavoro in progetti internazionali per la promozione della sostenibilità e della resilienza.
- Consulenza e implementazione di programmi di sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo.
- Collaborazione con ONG e organizzazioni internazionali per la protezione del patrimonio culturale e ambientale.
Questi sbocchi professionali riflettono la natura interdisciplinare del corso di dottorato e la vasta gamma di competenze che i dottorandi acquisiscono, rendendoli pronti ad affrontare le sfide contemporanee e a contribuire significativamente alla società e all’industria.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Ingegneria Industriale e dell'Informazione
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: IEGE-01/A - IIET-01/A - IIND-01/C - IIND-01/D - IIND-01/E - IIND-01/F - IIND-01/G - IIND-03/A - IIND-03/B - IIND-04/A - IIND-05/A - IIND-07/A - IIND-08/A - IIND-08/B - IINF-01/A - IINF-02/A - IINF-03/A - IINF-04/A - IINF-05/A - IMIS-01/B
Curricula formativi:
- Ingegneria Elettronica
- Ingegneria Informatica
- Conversione dell’Energia
- Ingegneria Aerospaziale
- Ingegneria Meccanica
Coordinatore: Prof. Giuliano DE STEFANO |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 7 posti con borsa, n. 3 posti senza borsa di studio, n. 3 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Come previsto dal Piano Nazionale della Ricerca (PNR) 2021-2027, per favorire la competitività del nostro Paese è fondamentale prevedere un programma di alta formazione universitaria particolarmente centrato sulle discipline scientifiche e tecnologiche. Infatti, il ritardo accumulato dalla nostra economia rispetto ai paesi più avanzati dipende non solo dai limiti strutturali del nostro settore produttivo e della nostra pubblica amministrazione, ma anche dal lungo periodo di tempo in cui le risorse dedicate alla formazione e alla ricerca sono state decisamente inferiori rispetto a quelle stanziate negli altri paesi.Le sfide tecnologiche che il sistema paese deve affrontare in settori fondamentali come l’informatica e le telecomunicazioni, l’aerospazio e la difesa, l'energia e la mobilità sostenibile, richiedono l’apporto di una classe dirigente dotata di conoscenze e competenze progettuali e operative approfondite. In risposta alla natura fortemente multidisciplinare e interdisciplinare di tali sfide, il Corso di Dottorato in Ingegneria Industriale e dell'Informazione si articola in cinque diversi curricula: Ingegneria Elettronica, Informatica, Aerospaziale, Meccanica, e Conversione dell'Energia.Il Collegio dei Docenti comprende docenti e ricercatori di numerosi settori scientifico-disciplinari della omonima area CUN 09, afferenti al Dipartimento di Ingegneria. La parità di genere nella composizione del Collegio, che al momento è rispettata per quanto possibile, rappresenta un obiettivo da perseguire nei prossimi anni. La competenza scientifica del Collegio è provata dall’ampia e qualificata produzione scientifica di tutti i membri, nonché dall’elevato numero di progetti di ricerca finanziati a cui essi partecipano, spesso in qualità di responsabile di unità, ovvero di coordinatore. Inoltre, molti membri del Collegio svolgono un ruolo attivo in società scientifiche, comitati editoriali di riviste, e comitati organizzativi di congressi, a livello nazionale e internazionale.Il percorso formativo è orientato allo svolgimento di un lavoro di ricerca originale da completare, di regola, in tre anni. Dopo una fase iniziale di perfezionamento della preparazione tecnico-scientifica del dottorando, si prevede lo svolgimento dell’attività di ricerca sotto la guida di uno o più supervisori, seguita dalla elaborazione della tesi finale. L'offerta formativa del dottorato comprende corsi di interesse generale, comuni ai diversi curricula (lingua straniera, data management, proprietà intellettuale, …), e corsi di interesse specifico per i singoli indirizzi. Sono previsti anche seminari di alta formazione, tenuti da esperti riconosciuti a livello nazionale e internazionale, orientati anche all'acquisizione di competenze di natura gestionale, per la redazione di proposte per progetti di ricerca e articoli scientifici.I dottorandi partecipano ai programmi di ricerca già attivi su temi di grande interesse, perfettamente in linea con il PNR. Molti dottorandi hanno la possibilità di svolgere parte delle attività formative e di ricerca presso istituzioni accademiche e centri di ricerca stranieri, nell’ambito delle numerose e proficue collaborazioni esistenti tra il Dipartimento di Ingegneria e diversi enti/istituzioni di ricerca. Talvolta, queste collaborazioni hanno portato alla stipula di accordi per la co-tutela dei dottorandi con importanti università straniere (per esempio, la Queen’s University in Canada). I dottorandi sono anche coinvolti nella organizzazione di eventi scientifici e nelle procedure di peer review di articoli scientifici.Come necessario nell’ambito della ricerca applicata di natura tecnologica, le attività scientifiche dei dottorandi sono svolte anche all'interno dei numerosi laboratori di ricerca del Dipartimento, dove sono disponibili sofisticati strumenti operativi (hardware e software), tra i quali si citano, in particolare, un supercomputer per il calcolo ad alte prestazioni e un laboratorio di additive manufacturing.Ciascun dottorando avrà a disposizione un budget economico per le proprie spese la cui entità è superiore ai minimi di legge. Infatti, il nostro Ateneo prevede un budget pari al 10% della borsa, per il primo anno, e al 20% per il secondo e il terzo anno. L'Ateneo fornisce, inoltre, l'accesso alle principali banche dati di riviste e collane editoriali, indispensabili per l'attività di ricerca bibliografica, e ha di recente stipulato accordi per la pubblicazione open access con primarie case editrici internazionali (Elsevier, Springer, Wiley). Per i dottorandi stranieri, è attivo un servizio di prima accoglienza che aiuta lo studente a svolgere le pratiche per il visto, per il permesso di soggiorno e la ricerca dell’alloggio.Il corso di dottorato si doterà di un sistema di assicurazione della qualità nella progettazione e nella gestione della formazione dottorale conforme agli standard per l'assicurazione della qualità nello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore (EHEA).
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso di Dottorato di Ricerca in Ingegneria Industriale e dell'Informazione mira alla formazione di dottori di ricerca in grado di svolgere e gestire attività di ricerca fondamentale e applicata nei diversi settori scientifici della omonima area CUN 09. L’obiettivo primario è quello di formare ricercatori e tecnici di elevata qualificazione, che possano governare la transizione verso le tecnologie digitali, le energie sostenibili, e le moderne infrastrutture di trasporto, secondo i dettami del PNR 2021-2027. In particolare, coerentemente con l'Agenda ONU 2030, nell'ambito degli obiettivi di transizione ecologica e digitale, il corso di Dottorato mira alla formazione di professionisti che sappiano operare nel pieno rispetto dei vincoli legati allo sviluppo sostenibile. Il corso di Dottorato è naturalmente rivolto ai migliori laureati in ingegneria, ma non vi sono preclusioni all’accesso, nel rispetto della normativa vigente.L'obiettivo comune ai cinque diversi curricula del corso è quello di formare, mediante un approccio metodologicamente rigoroso, professionisti capaci di sviluppare e implementare soluzioni scientifiche e tecnologiche dal carattere fortemente innovativo, che possano essere impiegate in diversi contesti applicativi. La figura professionale formata sarà in grado di condurre attività di ricerca e sviluppo altamente qualificate, con metodologie rigorose ed efficaci. Lo sviluppo di tali capacità è fondato su studi teorici approfonditi, sotto la supervisione dei docenti del corso, e sull'attività di ricerca applicata praticata nei laboratori del Dipartimento, nonché presso i partner industriali, accademici e di ricerca. Con l’obiettivo di fornire ai dottorandi una visione realistica del particolare contesto in cui si inseriranno come dottori di ricerca, sono previsti seminari tenuti da esperti provenienti dal mondo accademico e dell’industria che illustreranno le innovazioni nella concezione e nello sviluppo di nuove tecnologie, processi di produzione, prodotti e servizi.Più nel dettaglio, seguono alcuni particolari obiettivi dei cinque diversi curricula.Il curriculum Ingegneria Elettronica mira allo sviluppo delle competenze necessarie alla modellazione e progettazione di dispositivi, componenti e sensori elettronici e fotonici, sistemi di radiocomunicazione, di elaborazione delle informazioni e sensori radar a radiofrequenza e a microonde, biochip fotonici per la realizzazione di dispositivi point-of-care.Il curriculum Ingegneria Informatica mira allo sviluppo delle competenze necessarie alla modellazione e progettazione di sistemi embedded, distribuiti e cloud, modelli e metodologie dell'ingegneria del software, valutazione della sicurezza e delle prestazioni dei sistemi di calcolo, modelli e tecniche dell'Intelligenza Artificiale, modellistica e controllo avanzato di sistemi meccatronici e robotici, inclusi veicoli automatici e connessi, e di sistemi di controllo dei processi ed automazione.Il curriculum Ingegneria Aerospaziale mira allo sviluppo delle competenze necessarie alla modulazione e progettazione per la meccanica del volo, le strutture e costruzioni aeronautiche, i sistemi aerospaziali, l’aerodinamica e la termo-fluidodinamica, la propulsione aerospaziale.Il curriculum Ingegneria Meccanica mira allo sviluppo delle competenze necessarie alla modellazione e progettazione delle strutture meccaniche, delle macchine e degli impianti, con particolare attenzione alla simulazione numerica avanzata e all'ottimizzazione dei sistemi meccanici e termo-fluidodinamici, all’analisi teorica e alla verifica sperimentale.Il curriculum Conversione dell'Energia mira allo sviluppo delle competenze necessarie alle metodologie e alle tecnologie per l'impiego delle fonti rinnovabili, del risparmio energetico e dell'ottimizzazione dei sistemi energetici, alla conversione e alla distribuzione/generazione diffusa dell'energia elettrica e termica.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
La formazione prevista per i Dottori di Ricerca in Ingegneria Industriale e dell’Informazione consente una collocazione professionale altamente qualificata con occupazioni legate alle attività di ricerca e sviluppo nonché alla progettazione avanzata con strumenti e metodi all’avanguardia, ma anche in ruoli orientati alla gestione, al management, e all’ottimizzazione e pianificazione dei processi produttivi. Queste figure professionali sono in grado di progettare e gestire attività di ricerca avanzata in modo autonomo, in ambito accademico e industriale. Uno sbocco occupazionale naturale è rappresentato dalla ricerca in istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali. Altri sbocchi particolarmente importanti sono costituiti da aziende pubbliche e private, che operano nel settore industriale e in quello della produzione di beni e servizi. Anche la pubblica amministrazione costituisce uno sbocco possibile, con particolare riferimento alle applicazioni dell’informatica all’ambito medico-sanitario e alla gestione dell’energia. Sono da considerare, infine, gli sbocchi occupazionali legati alla libera professione e alla imprenditoria autonoma.Sebbene il Corso di Dottorato sia caratterizzato da una forte vocazione nazionale e internazionale, anche a livello regionale, esistono importanti sbocchi occupazionali. Oltre alle numerose istituzioni accademiche e di ricerca presenti sul territorio, con le quali esistono collaborazioni, il tessuto industriale regionale presenta importanti insediamenti nel settore elettronico, informatico, energetico, aerospaziale e meccanico, nei quali i Dottori di Ricerca possono trovare la loro naturale collocazione.Più in dettaglio, alcune delle mansioni più adatte agli specialisti che si formeranno, in base alle specifiche competenze associate ai vari curricula, possono essere elencate come segue:
- redazione e/o gestione di progetti di ricerca presso università ed enti di ricerca pubblici e privati, nazionali e internazionali;
- conduzione, coordinamento e direzione della ricerca all'interno di enti e imprese, sia in ambito progettuale che in quello di messa a punto delle attrezzature produttive;
- tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell’energia;
- funzionari della Pubblica Amministrazione impiegati nella quarta area dedicata alle elevate professionalità, istituita nel gennaio 2022 nel nuovo contratto di lavoro per il comparto Funzioni Centrali della PA.L’efficacia dell’azione formativa del Dottorato è comprovata dal fatto che tutti gli specialisti formati in passato si sono inseriti con successo nel mondo del lavoro, spesso nel campo della ricerca. A titolo di esempio, si riportano alcune delle posizioni assunte dai Dottori di Ricerca formati negli ultimi cicli (dal 34° al 36°):
- 6 dottori hanno vinto concorsi per ricercatore a tempo determinato di tipo A presso università italiane;
- un dottore è stato assunto come ricercatore presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA);
- 4 dottori hanno vinto bandi per assegni di ricerca presso università italiane;
- 16 dottori sono stati assunti presso aziende dei settori ICT, Aerospaziale, Meccanico, Energetico;
- 4 dottori hanno vinto concorsi nella Pubblica Amministrazione o nella scuola secondaria di secondo grado;
- una dottoressa ha assunto il ruolo di post-doc presso la Stanford University (USA).
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Matematica, Fisica e applicazioni per l'Ingegneria
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: MATH-01/A, MATH-01/B, MATH-02/A, MATH-02/B, MATH-03/A, MATH-03/B, MATH-04/A. MATH-05/A, PHYS-01/A, PHYS-02/A, PHYS-03/A, PHYS-06/A, INFO-01/A, IINF-05/A, IMAT-01/A, ICHI-01/B, CEAR-01/A, CEAR-06/A, IIND-07/A
Coordinatore: Prof.ssa Paola D'AQUINO |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 8 posti con borsa di studio, n. 1 posto senza borsa di studio, n. 2 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il Dottorato di ricerca in Matematica, Fisica e Applicazioni per l'Ingegneria sviluppa una specifica, ampia e qualificata attività, sia didattica che di ricerca di carattere interdisciplinare nei diversi settori della Matematica, della Fisica e nelle aree dell'Ingegneria dove competenze e metodologie della Matematica e della Fisica giocano un ruolo importante, consentendo allo stesso tempo lo sviluppo di una sensibilità scientifica volta a risolvere le diverse problematiche applicative e tecnologiche. Le attività di formazione del dottorando prevedono la formazione sulle principali aree tematiche del Dottorato attraverso la scelta di un congruo numero di corsi specialistici nell'ambito di un'ampia e differenziata offerta formativa del Dottorato e attività di alta formazione, sia di livello seminariale che all'interno di laboratori o infrastrutture di ricerca di livello internazionale. Il Corso di Dottorato ha consolidato negli anni rapporti con enti di ricerca e industrie, interessati alla ricerca svolta nell'ambito del nostro percorso di Dottorato, e li ha coinvolti nello sviluppo di progetti e nella formulazione di tematiche di comune interesse, significativi sia dal punto di vista scientifico che applicativo. I Dottorandi hanno a disposizione le attrezzature e i diversi laboratori del Dipartimento di Matematica e Fisica, nel quale è incardinato il corso di Dottorato, tra i quali il Laboratorio di spettrometria di massa ultrasensibile e quello di spettroscopia laser, il laboratorio di fisica atomica, il laboratorio di Calcolo Scientifico, il laboratorio di Programmazione e Calcolo, nonché un adeguato patrimonio librario e l'accesso a riviste e banche dati. Il Dottorato inoltre aderisce alla Scuola di Dottorato Politecnica e delle Scienze di Base della Università degli Studi della Campania “L.Vanvitelli”, all'interno della quale svolge attività di formazione interdisciplinare e transdisciplinare, di perfezionamento linguistico, nonché attività di formazione dedicate al trasferimento tecnologico e valorizzazione della ricerca, alla creazione di spin-off, alle strategie e modelli di valorizzazione della proprietà intellettuale, al fund raising e all'accesso aperto ai dati e ai prodotti della ricerca. Sono inoltre previsti programmi formativi trasversali su tematiche complesse, in accordo con le industrie, relative alle comunicazioni, alle nuove tecnologie per la produzione industriale automatizzata e interconnessa, ai "big data" e a calcoli complessi di supporto alla ricerca.
OBIETTIVI DEL CORSO
Il Corso di dottorato in Matematica, Fisica e applicazioni per l'Ingegneria ha l’obiettivo di formare giovani ricercatori, fornendo le competenze necessarie per l’inserimento in università, enti di ricerca ed aziende ad alta tecnologia, sia in Italia che all'estero. I dottorandi acquisiranno una solida base di conoscenze aggiornate ai più recenti sviluppi internazionali mediante un approccio interdisciplinare per l’analisi di sistemi complessi, avvalendosi di strumenti e metodologie all'avanguardia.
L'approfondita conoscenza degli aspetti teorici, la possibilità di approfondire temi di ricerca che vanno da quelli teorici e formali a quelli applicati e computazionali, l'ampio range di tematiche di ricerca si prestano a favorire la collaborazione e lo sviluppo di rapporti di scambio ad elevata multidisciplinarietà, anche con riconosciute istituzioni, nazionali ed internazionali, raggiungendo un elevato grado di internazionalizzazione e di qualificazione. L’alta qualificazione, l’autonomia scientifica e la capacità di autoaggiornamento consentiranno ai dottori di ricerca di ‘saper fare’, ossia saper affrontare problematiche di frontiera, al fine di conseguire importanti risultati originali.
I dottori di ricerca così formati acquisiranno sensibilità nei confronti delle problematiche legate al trasferimento tecnologico e ai processi innovativi che agevolino la collaborazione tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale. La formazione acquisita, sia attraverso i corsi offerti sia attraverso le intense attività di collaborazione di ricerca con enti e aziende, consente ai dottori di ricerca di avere un contatto diretto con le attività produttive del mondo del lavoro sia pubbliche sia private.
Ai fini dell'internazionalizzazione l'offerta formativa è completamente in lingua inglese e gli studenti devono trascorrere periodi di studio e ricerca all'estero presso università, istituzioni e centri di ricerca internazionali. Inoltre, il Corso di Dottorato promuove collaborazioni con esperti e istituzioni straniere, nell'ambito di programmi di co-tutorato internazionale.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Un dottore di ricerca, qualificatosi presso il suddetto corso di dottorato, si pone come candidato ideale in posizioni di ricerca non solo nel mondo accademico e presso istituti ad alta qualificazione, ma anche nei settori dell'ingegneria del mondo industriale. I settori occupazionali che richiedono il titolo di dottore di ricerca sono il settore pubblico (università, enti di ricerca, servizi), per il quale il titolo è indispensabile per proseguire nel campo della ricerca, ed il settore dell'industria avanzata (elettronica, elettrotecnica, meccanica, strumentazione avanzata, informatica), per il quale il titolo di dottore è preferenziale. Un ulteriore sbocco occupazionale è costituito dall'insegnamento ed infine, non di rado, i dottori di ricerca potranno trovare collocazione all'interno di realtà che operano nell'ambito dei mercati finanziari o che affrontano problemi complessi di natura interdisciplinare. I dottori di ricerca potranno rispondere alle esigenze del mercato del lavoro del territorio di riferimento tenuto conto del sottodimensionamento del numero dei dottori di ricerca occupati nelle imprese italiane rispetto ai paesi più avanzati, ma al contempo potranno aspirare con fiducia anche ad un'occupazione qualificata in un contesto internazionale. Dall'analisi della situazione occupazionale dei nostri neo-dottori emerge che la maggior parte ha trovato uno sbocco immediato in enti di ricerca in Italia o all'estero.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scuola di Dottorato in Scienze della Vita
Direttore: Prof.ssa Katherine ESPOSITO
Medicina Traslazionale
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: MEDS-08/A - MEDS-02/A - MEDS-02/B - MEDS-09/A - MEDS-05/A - MEDS-07/B - MEDS-08/B - MEDS-09/C - MEDS-06/A - MEDS-13/C - MEDS-17/A - MEDS-22/A - MEDS-20/A - MEDS-21/A - BIOS-06/A - BIOS-11/A - CHEM-07/C
Curricula formativi:
- Patologie Croniche e Complicanze: From Bench to Bedside
- Oncologia Clinica e Molecolare
- Approccio Traslazionale alla Ricerca di Base, Clinica e Chirurgica
Coordinatore: Prof.ssa Katherine ESPOSITO |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 13 posti con borsa di studio, n. 5 posti senza borsa di studio, n. 3 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
La medicina traslazionale rappresenta un'integrazione tra ricerca biomedica, innovativi strumenti farmacologici, biomarcatori, protocolli clinici e tecnologie avanzate, che ha lo scopo di aumentare le conoscenze su specifiche patologie, sui meccanismi d'azione di farmaci, comprenderne l'efficacia terapeutica sull'uomo.
Il Dottorato in Medicina Traslazionale si propone un approccio interdisciplinare al fine di trasferire alla pratica clinica le più recenti conquiste delle scienze di base. Il dottorando dovrà acquisire la capacità di svolgere autonomamente un progetto sperimentale, di impiegare strumentazioni e metodiche dell'area di studio prescelta, di interpretare i risultati sperimentali, di apprendere i metodi della ricerca clinica, individuare collegamenti tra discipline di base e condizioni cliniche specifiche.
La formazione consentirà di produrre ricercatori in grado di svolgere ricerca biomedica applicativa con un livello adeguato di specializzazione.
L'attività di formazione alla ricerca è specifica per ogni PhD students; tuttavia nel corso di dottorato vengono implementate forme di collaborazione tra i diversi gruppi di ricerca. Il programma formativo infatti è multidisciplinare ed è basato su di una equilibrata combinazione di attività di ricerca in laboratorio, con accesso alle più moderne tecnologie, ed attività didattica. L'offerta formativa è aggiornata ogni anno ed è costituita da brevi corsi intensivi teorici e pratici che forniscono conoscenze e competenze tipicamente non acquisite nei percorsi di studio precedenti, seminari sulle specifiche aree di ricerca, Journal club & Data Club, partecipazione a conferenze nazionali ed internazionali.
Ogni dottorando è affidato ad un tutor e a un co-tutor fin dal primo anno, con i quali viene definito il progetto di ricerca. Il tutor/co-tutor segue l'attività sperimentale ed i progressi compiuti dal dottorando a lui assegnato fino alla discussione della tesi.
Al termine di ogni anno di corso il dottorando elabora una relazione sugli avanzamenti del suo progetto di ricerca. Tale relazione controfirmata dal tutor viene presentata dal dottorando al Collegio dei Docenti, durante la verifica di passaggio anno. Gli avanzamenti del progetto di ricerca vengono presentati anche nel contesto del PhD Day. Il Collegio approva il passaggio all'anno di corso successivo, dopo aver verificato anche la partecipazione alle attività di formazione programmate per quell'anno e i registri di attività. Il passaggio di anno è un momento di valutazione, ma anche di confronto con i membri del Collegio Docenti da cui ricevere input sulla propria ricerca, meglio identificare i propri bisogni e obiettivi formativi e di sviluppo di carriera.
Primo-Secondo anno: Identificazione del progetto di ricerca; acquisizione di competenze e autonomia investigativa riguardo alle metodologie e alle competenze laboratoristiche di base; redazione e presentazione dello stato di avanzamento del progetto di ricerca con discussione dei dati.
Secondo-Terzo anno: Raccolta e proposta di interpretazione dei dati; sviluppo di metodologie ed acquisizione di tecnologie; periodi di formazione presso strutture ad alta specialità della rete di laboratori stranieri dei docenti che insistono sul corso di dottorato o che sono in collaborazione con i componenti del collegio docenti. L'obiettivo finale è l'acquisizione di autonomia investigativa con redazione e discussione della tesi di dottorato.
Secondo le direttive MIUR i Dottorandi devono acquisire durante i tre anni un totale di 180 crediti, 60 crediti l'anno suddivisi in corsi (specifici e trasversali/soft skills), seminari sulle principali aree tematiche del dottorato e attività di ricerca. La scheda formativa dettagliata e i corsi viene aggiornata ogni anno e pubblicata sul sito web del corso dottorato. L'attività formativa dei dottorandi è completata dalla partecipazione a convegni nazionali ed internazionali, nei quali i giovani ricercatori sono incoraggiati a presentare i risultati del loro lavoro in un contesto più ampio. Tutti i dottorandi sono incoraggiati a svolgere un periodo formativo presso un'istituzione di ricerca straniera.
Inoltre, sono previsti stages formativi presso aziende, laboratori di ricerca appartenenti a Enti di ricerca di rilevanza nazionale ed internazionale, nonché presso strutture di sanità pubblica. In particolare i dottorandi sono incoraggiati ad avere contatti con realtà produttive quali aziende e industrie farmaceutiche e biomediche.
Ad integrazione degli eventi programmati comuni per tutti i dottorandi, il Tutor indirizza il dottorando a specifici eventi formativi (congressi, workshop, stages ecc.) e ne cura la formazione avanzata in funzione del progetto di ricerca. Il PhD Day è un evento annuale dedicato alla verifica dei passaggi di anno dei dottorandi, alla condivisione dei progressi dei progetti di ricerca più meritevoli tramite brevi esposizioni, al lancio dei progetti del nuovo ciclo.
OBIETTIVI DEL CORSO
L’eterogeneità e la complessità delle tematiche delle ricerche svolte nei laboratori dei docenti e dei tutors del corso di dottorato costituiscono l’intrinseco valore aggiunto del programma formativo. Il percorso di ricerca traslazionale prevede la formazione di ricercatori capaci di sviluppare progetti di ricerca che colmino la distanza fra le attività di laboratorio e le scienze cliniche.
L’obiettivo principale è acquisire una solida base nelle discipline metodologiche necessarie per la formulazione corretta di ipotesi sperimentali, la definizione di disegni sperimentali e l'interpretazione critica dei risultati.
Gli obiettivi del corso di Dottorato in Medicina Traslazionale sono:
• Acquisire le procedure sperimentali adeguate a risolvere i problemi della propria ricerca; saper interpretare i dati ottenuti, saperli presentare a congressi scientifici, saperli organizzare per la preparazione di una pubblicazione scientifica.
• Apprendere un percorso di ricerca scientifica traslazionale volto a favorire il dialogo fra le scoperte biologiche e clinico-comportamentali e la pratica preventiva, terapeutica e riabilitativa, al fine di migliorare salute e stili di vita, anche in considerazione della tendenza mondiale all'aumento dell'attesa di vita.
• Comprendere le implicazioni etiche della ricerca biologica e clinica.
• Stesura e pubblicazione di lavori su riviste internazionali ad alto impatto.
• Preparazione nelle scienze biomediche.
• Acquisizione di tecniche per ricerche farmacologiche e tossicologiche.
• Esecuzione di studi di farmacologia clinica e di ricerca clinica.
• Acquisizione di competenze tecniche nell'ambito delle biotecnologie applicate al settore biomedico.
• Trasferimento dei risultati ottenuti dalla ricerca di base alle aree cliniche principalmente coinvolte nel Dottorato.
• Ideare e realizzare una ricerca originale ed infine preparare la propria tesi finale di Dottorato e discuterla di fronte a Commissari nazionali ed esteri. La tesi deve contribuire all'avanzamento delle conoscenze o delle metodologie nel campo di indagine prescelto
Queste attività sono funzionali al raggiungimento degli obiettivi formativi del Corso di Dottorato, così come definiti dai “descrittori di Dublino” per il III ciclo della formazione relativi alla EHEA (European Higher Education Area)
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in Medicina Traslazionale permette di accedere a diversi sbocchi professionali che riguardano diversi Istituti di Ricerca, Università e Aziende Pubbliche e Private. Nello specifico, si prevedono i seguenti sbocchi professionali in: Università; Aziende ospedaliere; Aziende sanitarie locali; Istituti di ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS); Industrie Farmaceutiche coinvolte nei campi di interesse del Dottorato di Medicina Traslazionale; Imprese produttive per lo sviluppo biotecnologico; Centri di Ricerca pubblici e privati; Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, un ulteriore sbocco occupazionale potrebbe essere rappresentato dalla partecipazione ai differenti bandi per il reclutamento per i futuri ricercatori e docenti universitari, nonché la partecipazione a bandi per progetti finalizzati alla ricerca. Infine il Dottorato di Medicina Traslazionale permette di acquisire competenze per diventare: 1) Responsabile di uffici di coordinamento degli enti finanziatori di progetti di ricerca scientifica: agenzie nazionali (AIRC, Telethon, etc.) o europee (EU-FP7, Marie Curie Fellowship, ERC, EMBO, etc.); 2) Responsabile editoriale in case editrici scientifiche nazionali e internazionali; 3) Responsabile tecnico specializzato in Imprese produttive in ambito biotecnologico, biomedicale e diagnostico.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze Biochimiche e Biotecnologiche
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: BIOS-06/A – BIOS-07/A - BIOS-09/A – BIOS-10/A - BIOS-11/A – BIOS-12/A - BIOS-13/A – CHEM-03/A – CHEM-06/A – MEDS-02/A- MEDS-02/B - MEDS-03/A - MEDS-09/A - MEDS-16/A
Curricula formativi:
- Biologia, Biochimica e Biotecnologie Mediche
- Microbiologia e Fisiopatologia
Coordinatore: Prof. Michele CARAGLIA |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 9 posti con borsa di studio, 2 posti senza borsa di studio, n. 3 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
La finalità del dottorato in Scienze Biochimiche e Biotecnologiche è quella di formare ricercatori e figure professionali nuove che, indipendentemente dalla loro formazione di origine e mediante le “expertise” acquisite durante il Corso di Dottorato, siano in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in grande trasformazione, di rilevanti dimensioni, caratterizzato da necessità di innovazione biotecnologica e di competenze trasversali. L’obbiettivo è quindi formare un professionista in cui una forte ed aggiornata cultura biomedica si integri e sinergizzi con competenze ed esperienze in svariati settori, tra cui anche quello industriale, e le cui conoscenze metodologiche possano essere utilizzate per soddisfare nuove ed emergenti esigenze in diversi campi tecnologicamente avanzati.
Il Dottorato in “Scienze Biochimiche e Biotecnologiche” deriva dalla fusione dei Dottorati "Biochimica Cellulare", “ Microbiologia”, “ Fisiopatologia sperimentale e Neuroscienze” avvenuta nel 29° Ciclo in seguito al DM 45/2013. Nel Dottorato sono confluiti anche Docenti, con elevate competenze nel campo della biotecnologia con chiare esperienze nella loro ricadute industriali.La confluenza di diversi dottorati comprendenti discipline diverse dà una forte connotazione di interdisciplinarietà al dottorato di Scienze Biochimiche e Biotecnologiche conferendo allo stesso un carattere moderno di interpretazione dei dati provenienti dalla ricerca di base in senso traslazionale in ambiti clinici della medicina. Particolare enfasi viene data allo sviluppo di approcci innovativi nella medicina di precisione che è basata sulla conoscenza delle alterazioni metaboliche, molecolari e genetiche delle malattie allo scopo di personalizzare i trattamenti utilizzando approcci farmacologici specifici per il singolo paziente.
OBIETTIVI DEL CORSO
Obiettivo del corso di Dottorato in “Scienze Biochimiche e Biotecnologiche” è la formazione di un ricercatore di elevata qualificazione scientifica e con un’ottima preparazione in discipline di base e nella sua translazione in campo biomedico e biotecnologico e che sia in grado di identificare/affrontare le tematiche di punta in questi campi e di svolgere autonomamente una ricerca nei settori della biochimica e delle biotecnologie. Il corso di Dottorato è caratterizzato da un’impostazione decisamente e fortemente interdisciplinare, pertanto il dottorando dovrà acquisire le metodologie tradizionali e innovative della biochimica e delle biotecnologie, le tecniche bioinformatiche e biocomputazionali e conoscere gli approcci sperimentali integrati della biologia, fisiologia, microbiologia e patologia. Dovrà essere inoltre in grado di utilizzare le più moderne tecniche e strumentazioni e sviluppare capacità analitiche e di elaborazione critica dei dati sperimentali. Infine, il dottorando dovrà essere in grado di pubblicizzare i risultati scientifici ottenuti preparando articoli per riviste internazionali peer reviewed ad alto impact factor, comunicazioni a Congressi Nazionali, principalmente internazionali, e avere la capacità di trasferire in ambito industriale i risultati ed il known-out acquisito. Si intende quindi formare profili professionali interdisciplinari capaci di raccordare le professionalità di campi diversi. E' inoltre favorito il conseguimento del Doctor Europeus dato il respiro internazionale del dottorato.
I dottorandi, sulla base dei curricula formativi scelti, impiegando le più avanzate metodologie, studieranno i processi biologici e biochimici in batteri, modelli cellulari ed animali, a livello molecolare, cellulare o integrato e in condizioni normali e/o patologiche.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il rapido ed intenso sviluppo della Biochimica, delle Biotecnologiche e delle discipline che ad essa si richiamano rende sempre più pressante la formazione di figure professionali in grado di recepire i risultati della ricerca scientifica e di trasferire gli stessi nella realtà produttiva. La formazione di quadri altamente specializzati risponde non solo alle naturali esigenze di ricerca universitaria, ma soprattutto alle richieste di un bacino di utenza più ampio e oggi in netta espansione, quali ad esempio le figure professionali di Responsabili di Ricerca e Sviluppo di piccole e medie Imprese.
Il Dottore di ricerca in "Scienze Biochimiche e Biotecnologiche" potrà trovare un'idonea collocazione professionale in diversi settori produttivi e servizi presenti sul territorio nazionale. In particolare, sono interessate a tale figura professionale strutture o industrie ad alto contenuto tecnologico fondate sulla ricerca biochimica e biotecnologica, Dipartimenti biologici universitari, istituti di ricerca di rilevanza nazionale ed internazionale, industrie biotecnologiche, biomediche, farmaceutiche, agro-alimentari, strutture di sanità pubblica, industrie che lavorano nel campo della conservazione e del recupero ambientale. Si segnala la possibilità di accedere, con qualificazione professionale più elevata, alla libera professione. Il dottorato fornisce questo tipo di formazione mediante l’inserimento dei dottorandi in progetti di ricerca altamente competitivi e mediante interazione diretta con industrie biotecnologiche.E' da segnalare anche la presenza di un Advisory Board del dottorato con scienziati di chiara fama proveniente da Istituzioni italiane ed estere che assicurano una crescita del dottorando che deve essere competitivo a livello internazionali. Inoltre i numerosi contatti dei componenti del collegio dei docenti e dei membri dell'Advisory Board assicurano la possibilità da parte del dottorando di acquisire esperienze professionali all'estero che possono essere traslate nei laboratori di appartenenza.
Gli esiti occupazionali dei Dottori di Ricerca che hanno conseguito il titolo negli ultimi tre anni hanno evidenziato come molti di essi abbiano trovato una posizione lavorativa sia presso strutture pubbliche che private.
Dei 62 Dottori di Ricerca che hanno acquisito il titolo nei cicli XXXIII, XXXIV e XXXV, circa il 50% dei PhD è pienamente inserito nel mondo della ricerca con ruoli diversi (borsisti di ricerca, post-doc, assegnisti, alcuni di essi sono già RTDA o RTDB) presso Università o enti di ricerca italiani e stranieri o con posizioni equivalenti nell'ambito della ricerca presso strutture private. Del restante 50% un buon 40% è comunque attualmente occupato in ambiti del settore in cui era spendibile il titolo di Dottore di Ricerca o come liberi professionisti. Nei cicli precedenti il 100% dei Dottori di Ricerca hanno trovato occupazione in settori coerenti.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze biomolecolari
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: BIOS-04/A - BIOS-06/A - BIOS-07/A - BIOS-08/A – BIOS-09/A - BIOS-11/A - BIOS-14/A - CHEM-03/A - CHEM-05/A - CHEM-07/A - CHEM-08/A - MEDF-01/A - MEDS-01/A - MEDS-04/A
Coordinatore: Prof. Antonio FIORENTINO |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 10 posti con borsa di studio, n. 2 posti senza borsa di studio, n. 6 posti con borsa di studio riservati a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere, n. 2 posti con borsa riservati a borsisti in specifici programmi di mobilità internazionale.
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il corso di Dottorato in Scienze Biomolecolari è un programma formativo avanzato dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Il corso è progettato per fornire agli studenti una solida base di conoscenze teoriche e pratiche nel campo delle scienze biomolecolari, consentendo loro di condurre ricerche di alta qualità e contribuire all'avanzamento della conoscenza scientifica. Gli obiettivi principali del corso di Dottorato in Scienze Biomolecolari includono l’approfondimento delle conoscenze delle molecole biologiche, compresi i loro componenti, le strutture e le funzioni nonché delle metodologie di ricerca più recenti utilizzate nello studio delle biomolecole.
Il corso promuove l'integrazione di conoscenze provenienti da diverse discipline. Gli studenti saranno in grado di applicare approcci multidisciplinari per affrontare domande di ricerca complesse nel campo delle scienze biomolecolari.
Grazie ad un corpo docente che include leaders internazionali nei diversi settori di interesse del dottorato, il corso offre opportunità di ricerca ed alta formazione per giovani laureati di talento che abbiano voglia di diventare futuri protagonisti nella ricerca biologica moderna. Il programma formativo è multidisciplinare ed è basato su una equilibrata combinazione di attività di ricerca in laboratorio con accesso alle più moderne piattaforme tecnologiche, corsi teorici, seminari interni e partecipazione a conferenze nazionali ed internazionali. Le tematiche di ricerca includono argomenti di biologia cellulare, biologia dello sviluppo, biochimica delle proteine, biologia strutturale, genetica molecolare, ricerca sul cancro, microbiologia ed interazione ospite-parassita, immunologia, biologia dei sistemi, biologia computazionale, genetica umana e cellule staminali. Tutte le sedi del dottorato sono ambienti di ricerca a carattere internazionale e altamente stimolanti per gli studenti. Il percorso formativo prevede la possibilità di svolgere un periodo di studio e di ricerca all’estero della durata media di 3 mesi (6 per eventuali borse attivate su bandi PNRR). Sono previsti periodi di stages presso laboratori di ricerca di istituzioni pubbliche e private o di industrie biotecnologiche nazionali ed internazionali, per completare la formazione degli studenti e per favorirne il futuro inserimento nel mondo del lavoro.
I corsi e l’attività di ricerca sono svolti prevalentemente nel Dipartimenti di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche, e Medicina di Precisione della Università della Campania Luigi Vanvitelli. Il corso di Dottorato in Scienze Biomolecolari è un attuato in collaborazione con diversi Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) tra cui gli Istituti di Genetica e Biofisica A. Buzzati-Traverso, di Biochimica e Biologia Cellulare, e di Biostrutture e Bioimmagini del CNR di Napoli. Lingua ufficiale del Corso di dottorato in Scienze Biomolecolari è l’inglese. I seminari, i corsi, le verifiche intermedie e gli esami sono condotti in inglese.
Il corso di Dottorato in Scienze Biomolecolari mira a formare ricercatori altamente qualificati e preparati nel campo delle biomolecole, capaci di affrontare sfide scientifiche complesse e di contribuire all'avanzamento delle conoscenze e delle applicazioni nel campo delle scienze biomolecolari.
OBIETTIVI DEL CORSO
Gli obiettivi del corso di dottorato in Scienze Biomolecolari perseguono le seguenti principali finalità:
a) offrire opportunità di ricerca ed alta formazione per giovani laureati nei settori delle scienze biomolecolari. I dottorandi acquisiranno conoscenze teoriche e pratiche avanzate su tematiche che caratterizzano il Corso di Dottorato che includono la biologia cellulare, biologia dello sviluppo, biochimica delle proteine, biologia strutturale, genetica molecolare, ricerca sul cancro, microbiologia ed interazione ospite-parassita, immunologia, biologia dei sistemi, biologia
computazionale, genetica umana e cellule staminali.
b) formare studiosi competitivi sul mercato accademico e scientifico internazionale consentendo di accedere a posti di ricercatore universitario o post-doc presso Istituzioni accademiche nazionali ed internazionali, di coprire posizioni di ricerca e organizzative presso Agenzie governative, Istituzioni private, Centri di ricerca ed Aziende farmaceutiche ed alimentari.
c) Ulteriore obiettivo del corso è promuovere l'avanzamento della conoscenza scientifica nel campo delle scienze biomolecolari. Gli studenti saranno incoraggiati a condurre ricerche originali e innovative che possano contribuire alla comprensione delle molecole biologiche, dei processi cellulari e delle applicazioni pratiche nel campo della salute e della biotecnologia.
d) Il corso mira a sviluppare le competenze di ricerca degli studenti, fornendo loro le conoscenze e le capacità necessarie per progettare e condurre esperimenti scientifici rigorosi. Gli studenti apprenderanno le tecniche e le metodologie di laboratorio più recenti utilizzate nello studio delle biomolecole e acquisiranno competenze avanzate nell'analisi e nell'interpretazione dei dati scientifici.
e) Il corso favorisce un approccio interdisciplinare nello studio delle scienze biomolecolari. Gli studenti avranno l'opportunità di integrare conoscenze provenienti da diverse discipline, come la biologia, la chimica, la fisica e la bioinformatica. Questa prospettiva multidisciplinare permette loro di affrontare in modo più completo e approfondito le complessità delle biomolecole e dei sistemi biologici.
f) obiettivo fondamentale del corso è sviluppare le competenze di comunicazione scientifica degli studenti. Saranno incoraggiati a presentare i risultati delle loro ricerche in forma di relazioni, articoli scientifici e presentazioni orali. La capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace è essenziale per condividere e diffondere le scoperte scientifiche all'interno della comunità scientifica e con il pubblico più ampio.
g) Il corso fornisce un ambiente stimolante in cui gli studenti possono interagire con ricercatori e docenti di diverse discipline e istituzioni. Saranno incoraggiati a partecipare a conferenze, workshop e seminari per ampliare le loro reti professionali e creare collaborazioni scientifiche. Questa interazione favorisce lo scambio di idee, la condivisione delle migliori pratiche e il coinvolgimento in progetti di ricerca di ampio respiro.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il corso di Dottorato in Scienze Biomolecolari dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli offre una solida preparazione per una varietà di sbocchi professionali nel campo delle scienze biomolecolari e settori correlati. La natura interdisciplinare del corso e le competenze acquisite consentono di accedere una vasta gamma di opportunità lavorative.
Il titolo di Dottore di Ricerca in “Scienze Biomolecolari” conseguito presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, consente di accedere a posti di ricercatore universitario o post-doc presso Istituzioni accademiche nazionali ed internazionali, di coprire posizioni di ricerca e organizzative presso Agenzie governative, Istituzioni private, Centri di ricerca ed Aziende farmaceutiche ed alimentari. I principali sbocchi professionali includono:
a) Carriera accademica: Molti dottori di ricerca scelgono di intraprendere una carriera accademica diventando docenti o ricercatori in istituti di istruzione superiore o università. Possono condurre ricerche indipendenti, insegnare agli studenti, supervisionare progetti di ricerca e pubblicare i propri risultati scientifici.
b) Ricerca industriale: Le competenze acquisite durante il dottorato permettono ai dottori di ricerca di lavorare come ricercatori in aziende farmaceutiche, biotecnologiche e di ricerca. Possono contribuire allo sviluppo di nuovi farmaci, terapie e prodotti biotecnologici, e svolgere attività di ricerca e sviluppo per migliorare la comprensione delle biomolecole e le applicazioni pratiche.
c) Settore biomedico e diagnostico: I dottori di ricerca del corso possono trovare opportunità di lavoro nel settore biomedico e diagnostico, collaborando con aziende che si occupano di sviluppare e commercializzare strumenti e tecnologie diagnostiche, test genetici e diagnostici molecolari. Possono anche lavorare in laboratori di analisi, ospedali e centri di ricerca biomedica.
d) Settore delle biotecnologie: La conoscenza delle biomolecole e delle loro interazioni fornisce una base solida per lavorare nel settore delle biotecnologie, che si occupa di sviluppare prodotti e processi basati sulla biologia molecolare. I dottori di ricerca possono contribuire alla progettazione e all'ottimizzazione di processi biotecnologici, all'ingegneria delle proteine, alla produzione di farmaci biotecnologici e allo sviluppo di nuove tecnologie biomediche.
e) Consulenza e gestione scientifica: Alcuni dottori di ricerca del corso scelgono di intraprendere una carriera nella consulenza scientifica o nella gestione scientifica. Possono lavorare in società di consulenza scientifica, organizzazioni non profit o agenzie governative, fornendo consulenza su questioni scientifiche, partecipando a processi decisionali strategici e gestendo progetti di ricerca e sviluppo.
f) Carriera nel settore pubblico: I dottori di ricerca possono trovare opportunità di lavoro nel settore pubblico, lavorando per agenzie governative, istituti di ricerca pubblici o enti regolatori.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze mediche cliniche e sperimentali
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: BIOS-06/A - BIOS-07/A - BIOS-08/A - BIOS-11/A - BIOS-12/A - PHYS-06/A - IBIO-01/A - MEDS-02/A - MEDS-09/A - MEDS-05/A - MEDS-10/A - MEDS-08/B - MEDS-06/A - MEDS-14/A - MEDS-13/A - MEDS-14/C - MEDS-11/A - MEDS-12/A - MEDS-18/A - MEDS-19/B - MEDS-10/C - MEDS-22/B - MEDS-20/B
Curricula formativi:
- Nefrologia
- Gastroenterologia/Nutrizione-Alimentazione
- Medicina Interna/Geriatria
- Neurologia
- Neuropsichiatria Infantile
- Psichiatria
- Neuroimaging
Coordinatore: Prof. Andrea FIORILLO |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 12 posti con borsa di studio, n. 2 posti senza borsa di studio, n. 4 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il corso di dottorato in Scienze Mediche Cliniche e Sperimentali offre un percorso di formazione alla ricerca improntato allo sviluppo di approcci interdisciplinari, dalle scienze precliniche a quelle cliniche, e intersettoriali, includendo accanto alle competenze del settore accademico quelle del settore produttivo. In particolare, viene favorita l'aggregazione di SSD di aree e discipline diverse e l'attivazione di percorsi dottorali industriali con temi di ricerca coerenti con i Piani Nazionali per la Ricerca e la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente. Il corso fornisce tutte le competenze necessarie per svolgere ricerche all'avanguardia sulla fisiopatologia delle malattie somatiche e mentali con impatto rilevante per la salute pubblica e sullo sviluppo di biotecnologie e trattamenti innovativi in medicina e chirurgia.
L’integrazione di aspetti preclinici e clinici nell'area biomedica e la personalizzazione delle cure rappresentano temi centrali comuni a tutti i curricula attivati, aggregando coerentemente discipline e metodologie diverse, con riferimento ad ambiti disciplinari che rientrano nelle diverse aree del Dominio ERC "LS-Scienze della Vita", includendo settori ERC differenti, nelle aree comprese tra LS1 e LS7.
Il risultato dell'integrazione di queste aree sono progetti di ricerca fortemente multidisciplinari e multisettoriali in ambiti emergenti come le neuroscienze, le scienze biomediche applicate, la medicina personalizzata e rigenerativa.
Il programma formativo promuove un approccio multidisciplinare, integrando l'epidemiologia, la genetica, la biologia molecolare, la fisiopatologia, la diagnostica per immagini, la ricerca su modelli animali (in vivo ed ex vivo), modelli cellulari e modelli digitali, ai fini dell'identificazione di biomarcatori di malattie complesse per la diagnosi precoce o la predizione del decorso, nonché dello sviluppo di trattamenti innovativi. Un particolare rilievo viene dato alla formazione di ricercatori in grado di affrontare le sfide dell'innovazione e della digitalizzazione, ossia capaci di visione strategica sulla nascita di nuove opportunità, che rappresentano il futuro della ricerca biomedica, quali ad esempio la creazione, gestione ed utilizzazione di "data repository", l'uso dell'intelligenza artificiale e di metodiche di "machine learning" che meglio si adattano all’analisi di dati complessi ed integrati (epidemiologici, clinici, omici, genetici, socio-sanitari e ambientali) o la costruzione di "Knowledge graphs". Questo tipo di formazione e di ricerca intercetta molte sfide del PNRR nell'ambito della salute, dalla prevenzione della cronicità e delle comorbilità multiple allo sviluppo di terapie innovative medico-chirurgiche, alla medicina di precisione.
Nei diversi Curricula, l’impostazione comune innovativa alla ricerca prevede: 1) l’identificazione di biomarcatori utili in fase preclinica o negli stadi precoci di malattia, per l’impostazione di strategie di prevenzione o trattamento individualizzati per migliorare la prognosi e la qualità della vita del paziente; 2) l’uso di modelli animali e cellulari delle patologie per l'identificazione di nuovi bersagli cellulari e molecolari per lo sviluppo di trattamenti farmacologici innovativi; 3) L’uso di tecniche computazionali per creare modelli predittivi e diagnostici delle diverse patologie o innovativi "Knowledge Graphs".
Il corso di Dottorato favorisce il coinvolgimento attivo dei dottorandi in progetti di ricerca interdisciplinare, l’interazione con altri ricercatori e con imprese coinvolte nella ricerca biomedica, sia a livello nazionale che internazionale, per la creazione di reti di eccellenza per la ricerca e per sostenere lo sviluppo della carriera dei dottorandi.
OBIETTIVI DEL CORSO
Il Dottorato di Ricerca in Scienze Mediche Cliniche e Sperimentali intende potenziare le sinergie tra ricerca di base e ricerca applicata alla medicina e promuovere attività multidisciplinari che favoriscano l’integrazione delle competenze specialistiche in accordo con un approccio bio-psico-sociale alla prevenzione e alla cura delle malattie complesse. Il Dottorato ha lo scopo di formare figure professionali di elevata qualificazione in grado di applicare autonomamente le metodologie più avanzate della ricerca di base e clinica in un’ottica interdisciplinare e intersettoriale. L’obiettivo è di fornire una solida preparazione teorica e metodologica sui principali orientamenti della ricerca biomedica e di favorire lo sviluppo di competenze altamente qualificate che, utilizzando le metodologie sperimentali avanzate, in uno con metodiche informatiche e statistiche all'avanguardia, consentano la pianificazione e la realizzazione di progetti di ricerca in diverse aree della medicina, la messa a punto di applicazioni diagnostiche e terapeutiche innovative, il trasferimento delle conoscenze al campo clinico-terapeutico secondo i principi della Evidence Based Medicine. Il Dottorato si articola in differenti percorsi attinenti la Psichiatria, la Neuropsichiatria Infantile, la Nefrologia, la Neurologia, la Geriatria e la Gastroenterologia. La formazione nel suo complesso si basa sulle più recenti acquisizioni metodologiche della ricerca biomedica e in maniera preponderante sulla partecipazione diretta all'attività di ricerca, guidati da tutor e supervisori di fama internazionale, mediante il coinvolgimento diretto del dottorando nella realizzazione di programmi di ricerca presso l’istituzione proponente o presso altri centri nazionali o internazionali.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in Scienze Mediche Cliniche e Sperimentali risponde alla crescente richiesta di personale altamente qualificato per la ricerca proveniente da centri operanti in istituzioni sia pubbliche che private, nonché dall’industria farmaceutica. Il Dottorato appare il canale privilegiato per la formazione del nuovo personale docente universitario dei settori scientifico-disciplinari afferenti. Inoltre, la formazione di figure professionali altamente qualificate e dotate di una preparazione multidisciplinare e di competenze specifiche nell’analisi di dati complessi (es., con metodologie di intelligenza artificiale e machine learning), in grado di rispondere alle attuali esigenze di programmazione, monitoraggio, valutazione, formazione nel campo della salute e di trasferire le conoscenze più aggiornate in programmi di intervento nel campo della prevenzione, cura e riabilitazione, potrebbe consentire l’inserimento dei futuri dottori di ricerca nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, con ruoli di responsabilità dirigenziale o di coordinamento di aree interdisciplinari di ricerca applicata.
La collaborazione attiva con industrie locali impegnate nella ricerca, ha permesso di sviluppare filoni di ricerca sulle tematiche dell'Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente; Salute, Alimentazione, Qualità della vita, coerenti con le Strategie Nazionali di Specializzazione Intelligente e il Piano Nazionale della Ricerca, rafforzando la progettazione di percorsi formativi di dottorato altamente innovativi. Tale collaborazione è intesa a formare ricercatori in grado di contribuire allo sviluppo di nuove idee per l'impresa sulle sfide attuali del Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza, aprendo possibilità di impiego nell'industria, in particolare quella farmaceutica, nutraceutica e più in generale quella operante nel settore sanitario (es., nello sviluppo di apparecchiature innovative ed ecologiche di tipo biomedico).
Infine, il progressivo processo di integrazione nazionale ed europea aprirà nuovi spazi per l’inserimento di ricercatori provvisti di una formazione universitaria coerente con gli obiettivi formativi del Dottorato in contesti di ricerca di base e clinica di elevato profilo.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Sanità pubblica
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: MEDS-04/A - MEDS-10/B – MEDS-24/A – MEDS-24/B – MEDS-24/C – MEDS-25/A – MEDS-25/B – MEDS-26/A – MEDS-26/D – BIOS-8/A – BIOS-10/A – GIUR-05/A – ECON-06/A
Curricula formativi:
- Igiene, Epidemiologia e Scienze Infermieristiche e Preventive
- Statistica medica e Malattie infettive
- Medicina Sociale
- Diagnostica Innovativa
- Biologia Cellulare e Molecolare in Medicina Rigenerativa e della Riproduzione
- Economia e Management Sanitario
Coordinatore: Prof. Umberto GALDERISI |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 6 posti con borsa di studio, n. 2 posti senza borsa di studio, n. 1 posto con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
“Salute e benessere” è un obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per le popolazioni delle diverse fasce di età. Lo stato di salute nel nostro Paese è, tuttavia, minacciato dall‘invecchiamento della popolazione, dall’aumento dei fattori di rischio e delle patologie cronico-degenerative. Recentemente il quadro è diventato ancora più articolato per la pandemia da SARS-CoV-2 che ha causato un elevato numero di morti con un notevole impatto sul quadro socio-economico generale e una serie di riflessioni sui modelli organizzativi sanitari.
L’attività di ricerca in Sanità Pubblica è un fondamentale fattore di crescita culturale e scientifica per l’ambiente in cui si sviluppa, con un effetto pervasivo che coinvolge anche gli ambienti non direttamente coinvolti. È necessario, quindi, un approccio One Health, cioè finalizzato ad affrontare i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base della relazione tra la loro salute, degli animali e l’ecosistema, considerando l’ampio spettro di determinanti che da questa relazione emerge.
Questo scenario richiederà al Servizio Sanitario Nazionale modelli di assistenza multidisciplinari e agli enti di ricerca e della pubblica amministrazione una strategia condivisa e multisettoriale. In questa ottica è prioritario l’istituzione di un Dottorato di ricerca in Sanità Pubblica, il cui programma è trasversale e interdisciplinare, in quanto integra i saperi delle scienze biomediche, economiche e sociali per produrre conoscenze per mantenere la buona salute il più a lungo possibile. I temi di ricerca sono, quindi, quelli dell’attuazione e valutazione degli interventi sanitari per la promozione della salute e il controllo delle malattie, della identificazione di nuovi meccanismi molecolari e di strumenti diagnostici innovativi ed avanzati, della individuazione di corrette linee di politica sanitaria e di valutazione delle risorse.
Il percorso del Dottorato è in piena sintonia con gli obiettivi del Programma Nazionale per la Ricerca e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ed in particolare con quelli di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari e garantire equità di accesso alle cure.
Infatti, il governo della salute pubblica si sviluppa su un piano politico-giuridico ed organizzativo, con un’attenzione rivolta ad aspetti di carattere generale, quali lo stato di eccezione, la libertà personale, la privacy e la tutela della salute pubblica, nonché su aspetti più specifici, basati sullo sviluppo di percorsi sempre più innovativi e l’integrazione dei servizi socio-sanitari.
In questa ottica, il Dottorato coniuga competenze ed esperienze del corpo docente attraverso un approccio multidisciplinare ed integra competenze di igiene, epidemiologia, biostatistica, biologia cellulare, biologia molecolare, diagnostica innovativa, malattie infettive, bioetica, medicina legale e del lavoro e della valutazione economica in sanità. La finalità è preparare professionistii che siano in grado di contribuire allo sviluppo della Sanità Pubblica e della ricerca clinica.
Il Corso prevede per ogni dottorando un piano di formazione per l’acquisizione delle competenze necessarie all’attività di ricerca nelle discipline che compongono i 5 Curricula: 1) Metodologia epidemiologica e Medicina pubblica; 2) Medicina sociale; 3) Biologia cellulare e molecolare in medicina rigenerativa e della riproduzione; 4) Diagnostica innovativa; 5) Economia e Management Sanitario.
L’approccio alle tematiche dei Curricula conferisce al percorso aspetti di trasversalità e continuità, perché basato su metodologie di ricerca finalizzate all’obiettivo comune della formazione di un ricercatore interessato alla salute pubblica nei suoi molteplici aspetti.
Lo sviluppo del piano di ricerca e la formazione del dottorando si articola su: a) monitoraggio dell’attività di ricerca da parte del supervisore e verifica annuale da parte del Collegio docenti, b) cicli d’insegnamento trasversali ai Curricula per fornire: 1) solide basi metodologiche per l’applicazione e lo sviluppo dei metodi e per la critica interpretazione dei risultati della ricerca e 2) una preparazione adeguata per aspetti specifici dell’attività di ricerca quali la preparazione di un protocollo di ricerca, la richiesta di un finanziamento e lo sviluppo di attività collaborative con altri centri.
Il cronoprogramma del Corso prevede due fasi: a) I anno: acquisizione o consolidamento delle competenze e dell’autonomia nelle metodologie proprie dell’approccio multidisciplinare e b) II e III anno: ideazione e realizzazione di un progetto di ricerca nell’ambito delle linee di ricerca offerte da ciascun curriculum. La mobilità internazionale è fortemente incoraggiata, specie nel secondo e terzo anno.
L’acquisizione dell’obiettivo finale del dottorando sarà valutata attraverso la verifica della sua autonomia investigativa e della sua capacità di redigere e discutere i risultati preliminari/intermedi del progetto di ricerca e la tesi finale di dottorato.
OBIETTIVI DEL CORSO
Il Corso del Dottorato di Ricerca in Sanità Pubblica, aperto a studenti italiani e stranieri, mira alla costruzione di abilità e di competenze nella ricerca di base e applicata negli ambiti della Sanità Pubblica. Il corso ha l'obiettivo di favorire una formazione sugli approcci teorici e le metodologie e tecniche riferite ai diversi settori disciplinari, ma anche trasversali per l'acquisizione di capacità nello sviluppare e perfezionare percorsi di ricerca orientati alla Sanità Pubblica. L’obiettivo del Corso è, quindi, quello di sviluppare nell’ambito di un percorso di ricerca e formazione nell’ambito della ‘Sanità pubblica’ con i suoi molteplici settori competenze specifiche che vanno dalla programmazione ed organizzazione sanitaria, in funzione degli strumenti offerti dalle metodologie epidemiologiche e delle conoscenze della medicina pubblica, alla Medicina sociale, rivolta alla salute e al benessere del cittadino e del lavoratore, alle nuove frontiere delle metodologie diagnostiche innovative nell’ambito della medicina sartoriale, allo sviluppo di metodologie di biologia molecolare e cellulare finalizzate alla applicazione nell’ambito della medicina di rigenerazione e della riproduzione e all’economia sanitaria, tesa a delineare l’impatto del finanziamento delle tecnologie sanitarie in termini di salute e costi sostenuti. L’obiettivo formativo è realizzato mediante una formazione didattica-scientifica, una formazione tecnico-scientifica ed una formazione organizzativa-gestionale.
Il progetto formativo del Dottorato si caratterizza, quindi, per la decisa impronta interdisciplinare/transdisciplinare che rappresenta il suo maggior punto di forza. L’organizzazione delle attività formative del Dottorato è orientata al raggiungimento del risultato di immettere sul mercato del lavoro un professionista della ricerca nel campo della Sanità Pubblica. Per questo motivo oltre ad offrire allo studente un corso di Introduzione ai metodi della ricerca in Sanità Pubblica, comprensivo di più moduli rivolti alla formazione multi- inter-disciplinare del dottorando sulle metodologie, sulle tecniche e sugli strumenti della ricerca, un corso di Lingua Inglese e uno di Informatica. L’obiettivo, quindi, è quello di fornire ai dottorandi una solida conoscenza degli strumenti e delle metodologie nell’ambito della Sanità Pubblica e della ricerca clinica attraverso il loro coinvolgimento attivo in progetti di ricerca interdisciplinari, l'interazione con altri ricercatori, sia a livello nazionale che internazionale, per la creazione di reti di eccellenza per la ricerca e per sostenere lo sviluppo della carriera dei dottorandi.
Il ciclo dottorale è suddiviso in tre anni accademici, ciascuno dei quali sviluppa un percorso formativo volto all’acquisizione delle competenze scientifiche e metodologiche necessarie alla formazione del futuro Dottore di Ricerca in Sanità Pubblica. Comune a ciascun anno di corso è l’attenzione verso la formazione interdisciplinare, l’approfondimento delle tematiche più attuali nel dibattito scientifico tramite seminari, workshop, conferenze e giornate di studio negli ambiti disciplinari del dottorato con l'obiettivo di presentare al giovane ricercatore dimensioni tematiche e di ricerca con cui confrontarsi nel suo percorso di formazione. E’, inoltre, incoraggiata la permanenza all'estero del giovane studioso (almeno tre mesi) con l'obiettivo di consentire un percorso di approfondimento e di confronto scientifico a livello europeo o internazionale.
Il primo anno di corso è dedicato in parte cospicua all’acquisizione delle competenze metodologiche di base della ricerca in Sanità Pubblica: il corso promuove cicli seminariali volti alla valorizzazione della ricerca e al conseguimento delle abilità metodologiche.
Il secondo anno di corso è rivolto al consolidamento delle competenze acquisite nel corso del primo anno tramite lo sviluppo di un percorso formativo personalizzato, nell’ambito del quale sono favoriti l’internazionalizzazione e il soggiorno presso istituti di ricerca e università estere in conformità col proprio progetto di ricerca. L’obiettivo è quello di perfezionare il profilo metodologico e scientifico del dottorando, affinando il percorso di ricerca individuale di ciascuno.
Il terzo anno di corso è in massima parte riservato al completamento dell’elaborato conclusivo (tesi di dottorato).
Il corso di dottorato in Sanità Pubblica è rivolto, pertanto, a studenti con laurea magistrale (o titolo equipollente), desiderosi di sviluppare nella ricerca in Sanità Pubblica, in un contesto multidisciplinare ed interdisciplinare, in collaborazione con strutture regionali, nazionali ed internazionali con particolare interesse verso gli ambiti di questo settore.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il corso di Dottorato di Ricerca in Sanità Pubblica mira a formare figure professionali di elevata qualificazione in grado di condurre e coordinare attività di studio e ricerca presso istituzioni pubbliche e private. In particolare, gli sbocchi occupazionali che il Dottorato vuole fornire ai suoi studenti sono collegati alle sfere di competenza individuate dai singoli curricula. L’organizzazione interdisciplinare del Dottorato darà la possibilità ai dottorandi, completata la loro formazione, di utilizzare le competenze acquisite nelle diverse discipline offerte nel percorso formativo in un processo integrato nell’ambito di percorsi virtuosi della Sanità pubblica, intesa nei suoi molteplici aspetti, e di promuovere l’avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche sia in ambito accademico sia in ambito nella pubblica amministrazione sia in strutture private. Il percorso multidisciplinare rappresenta un punto di forza nello sviluppo di percorsi virtuosi in tali ambiti in cui il collegio può vantare punte di eccellenza, dalla biomedicina agli aspetti etici ed alla valutazione economica in sanità. Gli sbocchi occupazionali copriranno perciò un ampio spettro di aspetti che andranno dalla valutazione dello stato di salute e prevenzione delle patologie infettive e cronico-degenerative fino ad alcuni aspetti delle biotecnologie e della diagnostica avanzata. In particolare, verranno create figure professionali in grado di valutare i rischi e sviluppare sistemi di prevenzione e di diagnosi finalizzati a progettare e sviluppare accorgimenti atti anche a minimizzare le perdite economiche e sociali. Verranno, altresì, formate figure professionali le cui specifiche competenze teoriche ed operative potranno trovare un’adeguata valorizzazione all’interno di enti e strutture deputate alla programmazione, organizzazione e gestione delle attività sanitarie anche in termini economici nonché in strutture ove si affrontano le sempre più emergenti problematiche relative alla Bioetica. In termini occupazionali, ciò appare estremamente rilevante anche in considerazione della sempre maggiore necessità di implementare decisioni e scelte gestionali scientificamente supportate, ancora prima che politicamente corrette. I dottori di ricerca potranno aspirare a molteplici sbocchi occupazionali, dalla Ricerca nelle università pubbliche e private finalizzate alla carriera universitaria, in Enti di ricerca pubblici e privati, in Agenzie e Enti dell’Amministrazione pubblica, Strutture del Servizio Sanitario Nazionale, in strutture nel settore della comunicazione scientifica specializzata o divulgativa, nelle industrie con specificità produttive di tipo socio-sanitario e, infine, nell’attività privata in qualità di professionisti.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze dell'area critica
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: MEDS-23/A - BIOS-11/A - MEDS-20/A- MEDS-11/A – MEDS-06/A
Coordinatore: Prof.ssa Maria Caterina PACE |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 5 posti con borsa di studio, n. 2 posti senza borsa di studio, n. 1 posto con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il corso di Dottorato in Scienze dell’area critica offre un percorso di formazione teorico e metodologico attraverso lo sviluppo di approcci interdisciplinari che vanno dalle scienze di base a quelle cliniche. L’obiettivo primario del corso è formare ricercatori capaci di sviluppare e condurre progetti di ricerca, integrando le attività di laboratorio di ricerca preclinica con la ricerca e la pratica clinica. Lo sviluppo di conoscenze chiave e di approfondimenti clinici e di ricerca, sono necessari per l’approccio ai pazienti critici, in cui sono aumentate le richieste e le complessità dei quadri clinici e quindi delle cure. Pertanto, nasce la necessità di approfondire ed acquisire nuove competenze.
Le raccomandazioni e le linee guida sono basate sulla medicina dell’evidenza, perciò, è necessario stimolare la ricerca, nel tentativo di sviluppare percorsi più avanzati e più idonei alle nuove esigenze.
La multidisciplinarità e multiprofessionalità restano il cuore dell’area critica per confrontarsi, cercare nuovi spunti di ricerca, risolvere problemi clinici e terapeutici, prendere decisioni e per comunicare.
Il corso è, perciò, multidisciplinare con l’obiettivo di integrare tematiche molto ampie che spaziano dalle neuroscienze alla psichiatria, alla neurofarmacologia, alla medicina di genere e alla gestione del dolore. Il corso fornisce le competenze su aspetti fisiopatologici e possibili trattamenti di malattie croniche invalidanti, nonché aspetti legati alla gestione delle emergenze, nel paziente adulto e in età pediatrica, con impatto rilevante per la salute pubblica, ed allo sviluppo di biotecnologie e trattamenti innovativi.
La ricerca in area critica è particolarmente difficile per il tipo di pazienti coinvolti e per i complessi meccanismi che sottendono al danno cellulare e d’organo determinati da dolore, infezioni, traumi o ischemie. Tali dinamiche comportano un’interazione tra l’evento scatenante e l’organismo ospite, che dapprima prova ad adattarsi per difendersi. Quando lo stimolo e la risposta diventano eccessivi e disregolati, cominciano ad aversi effetti deleteri con conseguenze gravi che coinvolgono processi della coagulazione, meccanismi infiammatori ed il sistema immunitario. In questi casi sarebbe importantissimo identificare gli eventi molecolari ed i markers responsabili del passaggio da una risposta normale ad una disregolata, e soprattutto individuare precocemente gli eventi maladattativi, sviluppando migliori tools diagnostici per aiutare i professionisti a trovare il timing giusto per il proprio intervento e cercando innovazioni terapeutiche che possano condurre a risultati più efficienti.
Il progetto è stato formulato e condiviso da un advisory board di esperti: Santoro Nicola (Carleton University – Ottawa), Ralf Baron (Schleswig-Holstein University Campus Kiel), Arturo Cuomo (IRCCS Pascale), Servillo Giuseppe (PO Federico II), Gabriele Finco (PO Università di Cagliari)
Il programma promuove, pertanto, una ampia interdisciplinarità tra i diversi settori scientifici mediante programmi di ricerca innovativa basata su:
1) Realizzazione di modelli animali e cellulari per l'identificazione di biomarcatori di patologie in fase preclinica o per la diagnosi precoce e per la prognosi, nonché per lo sviluppo di nuove strategie diagnostiche e farmacologiche
2) Identificazione di nuovi biomarcatori per l'impostazione di strategie di prevenzione
3) Sviluppo di nuove metodologie biomediche in campo preclinico e clinico.
I progetti riguarderanno:
• Sistema Immunitario
• Meccanismi infiammatori e neuroinfiammazione
• Sepsi
• Meccanismi molecolari
• Dolore cronico e modello biopsicosociale
• Nuovi target diagnostici e terapeutici
• Tossicità
La formazione prevede attività didattica, webinar e workshop con relatori di eccellenza, distribuiti nei 3 anni. Inoltre, lo scambio e la divulgazione dei dati raccolti e dei progressi dei progetti di ricerca saranno realizzati attraverso partecipazioni ad eventi scientifici di rilievo.
Particolare attenzione sarà data alla cooperazione scientifica internazionale ed industriale attraverso una rete di relazioni e scambi tra Università e Strutture di ricerca nazionali ed internazionali e/o imprese. L'apertura internazionale, attraverso collaborazioni con Università straniere e accordi internazionali, favorita da periodi di soggiorno all’estero, costituisce un tratto caratterizzante del Dottorato, che mira ad offrire ai dottorandi un contesto scientifico di livello internazionale. Inoltre, nell'ambito delle finalità e del metodo della ricerca scientifica, il Corso offre l’opportunità di collaborazioni con imprese, attraverso progetti di ricerca dedicati, basati sull’ integrazione/confronto di competenze di provenienza accademica e industriale.
Data la scarsa e difficile attività di ricerca in area Critica, questo dottorato offre gli strumenti necessari per incrementare la produzione scientifica e per la creazione di piattaforme di medicina basata sull’evidenza.
OBIETTIVI DEL CORSO
Il Corso di Dottorato in Scienze dell’Area Critica, si propone, attraverso un approccio multidisciplinare, di trasferire nella pratica clinica le più recenti acquisizioni della ricerca di base. L’area critica si occupa di bisogni complessi, per i quali la ricerca rappresenta un obiettivo di fondamentale importanza, ma anche di grande difficoltà.
Un organismo di ricerca finalizzato alla tutela della Salute, intesa nella sua accezione più ampia, quale "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale”, ha come obiettivo fondamentale l’approccio ai pazienti più fragili, in cui le comorbidità, il dolore, la tossicità farmacologica, le difficoltà psichiche, la tenera età rendono la sfida più difficile. Ma le complessità crescenti ed i bisogni in evoluzione sono oggi una realtà accademica che vogliamo affrontare, attraverso la ricerca di
- biomarcatori di disfunzione di organo,
- innovativi strumenti farmacologici
- protocolli clinici
- tecnologie avanzate
- medicina di genere
Il programma formativo, multidisciplinare è basato su di una equilibrata combinazione di attività di ricerca ed attività didattica, coadiuvate da Journal club, seminari e partecipazione a Congressi e Conferenze.
Ogni Dottorando sarà affidato ad un Tutor con cui definirà un progetto di ricerca e che seguirà l’attività sperimentale ed i progressi compiuti dal dottorando affidatogli fino alla tesi.
I Dottorandi avranno anche l'opportunità di effettuare una formazione mirata allo studio dei modelli biopsicosociali delle patologie psichiatriche con un focus sul ruolo e sui meccanismi del dolore da esclusione sociale come fattore di vulnerabilità alle patologie mentali gravi. I giovani ricercatori saranno spronati a presentare i risultati dei loro lavori in un contesto pubblico più ampio, a svolgere periodi formativi presso Università e/o istituti di ricerca all’estero e stage formativi presso aziende e laboratori di rilevanza Nazionale ed internazionale, di aziende ed industrie farmaceutiche, nonché presso strutture di sanità pubblica.
Questo approccio multidisciplinare, coprendo un ampio campo di azione in area critica, si può avvalere di numerosi esperti e supervisori che sapranno indirizzare al meglio i dottorandi verso specifici topics di ricerca sia in ambito clinico che di base, rendendo gli studenti autonomi e portandoli a progetti specifici da pubblicare a livello internazionale. Inoltre saranno affrontate le tematiche legate alla medicina di genere e alle difficoltò nella ricerca specifica, nonché l'importanza degli aspetti comunicativi nella relazione medico-paziente. In particolare ci si soffermerà sulle voci dei pazienti stessi.
L’obiettivo finale è, infatti, l’acquisizione di capacità critiche e autonomia investigativa da parte del dottorando, ma anche quello di aumentarne le conoscenze cliniche sui pazienti critici, sui meccanismi sottesi a specifiche patologie e sulle nuove possibilità terapeutiche.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in Scienze dell'Area Critica, risponde alla richiesta crescente di personale qualificato in un'area complessa come quella critica, in cui è molto delicata la ricerca di base. Pertanto l'attivazione di questo corso può aprire nuove prospettive, non solo nei SSD coinvolti, ma anche nei centri di ricerca e nelle industrie farmaceutiche.
La caratteristica multidisciplinare e multisettoriale, cardine dell'area critica, consentirà la formazione di personale con competenze specifiche ed anche con capacità di analisi di dati complessi, necessari alle attuali esigenze di programmazione e di aggiornamento, così da poter ottenere migliori percorsi di prevenzione e cura. La collaborazione attiva con industrie farmaceutiche, centri di ricerca nazionali ed internazionali formerà ricercatori in grado di sviluppare nuove idee e tecnologie da mettere al servizio della "salute pubblica"
- Ricercatore universitario
- Ricercatore c/o enti di ricerca
- Ricercatore in laboratori o istituzioni pubbliche o private
- Aziende farmaceutiche
- Assistente alla ricerca in istituzioni pubbliche o private
- Dirigente Medico nel SSN
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scuola di Dottorato in Scienze Umane e Sociali
Direttore: Prof.ssa Gabriella SANTANGELO
Architettura e Beni Culturali
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: CEAR-06/A – CEAR-07/A – CEAR-08/C – CEAR-09/A – CEAR-09/C – CEAR-10/A - CEAR-11/A - CEAR-11/B - CEAR-12/A - CEAR-12/B – CEAR-03/C - IIND-07/B - GIUR-06/A - ARCH-01/E - ARCH-01/F- ARTE-01/C
Coordinatore: Prof. Efisio PITZALIS |
Lingua: Italiano/Inglese/Francese
Posti e borse di studio: n. 5 posti con borsa di studio, n. 1 posto senza borsa di studio, n. 1 posto con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere;
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il Dottorato di Ricerca in “Architettura e Beni Culturali” si pone l’obiettivo di fornire una formazione post-laurea, di terzo livello, che mira a costruire figure di alta formazione scientifica in grado di offrire sostegno e trasferimento tecnologico alle imprese che operano nel settore dell’architettura e dei beni culturali e svolgere la professione nel campo della gestione, conservazione e tutela dei Beni Culturali, nella definizione di politiche territoriali, nel campo della fruizione e valorizzazione dei beni, programmare e realizzare interventi su Musei e collezioni. Tali attività saranno relazionate a una prospettiva formativa capace di confrontarsi con le tematiche sia del Programma nazionale della ricerca (PNR) e sia in quello del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il Corso intende chiarire l’insieme delle specifiche competenze culturali delle aree disciplinari coinvolte e l’ambito di operatività dello stesso ovvero il territorio contemporaneo inteso come sovrapposizione di strati materiali capaci di definire i caratteri d’identità propri risultanti dall’interazione tra realtà naturali, architettoniche ed artistiche ottenute per opera dell’uomo. Il territorio è crogiuolo di complesse reti immateriali strutturatesi grazie all’esistenza, nonché resistenza e persistenza, di caratteri demoetnoantropologici che, nel tempo e nel loro insieme, hanno contribuito a definire una specifica attività architettonica capace di caratterizzare culturalmente i luoghi di appartenenza.
OBIETTIVI DEL CORSO
Il Corso di Dottorato di Ricerca in “Architettura e Beni Culturali” si pone l’obiettivo di fornire una formazione di terzo livello in grado di costruire figure di alta formazione scientifica per offrire sostegno e trasferimento tecnologico alle imprese che operano nel settore dell’architettura e dei beni culturali.
Il Corso di Dottorato di Ricerca in “Architettura e Beni Culturali” forma studiosi ed esperti nei campi della scienza delle costruzioni, tecnica delle costruzioni, design e progettazione tecnologica dell'architettura, progettazione architettonica, disegno, storia dell'architettura, restauro, pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale, infrastrutture e sistemi di trasporto, estimo e valutazione, fisica tecnica e ingegneria nucleare, diritto amministrativo, archeologia, storia dell'arte
La formazione è attuata mediante le competenze disciplinari del Collegio dei Docenti, delle Università partner e di studiosi internazionali invitati a tenere Seminari Interdisciplinari.
Sono attuate tutte le pratiche per la formazione di studiosi in grado di procedere nella conoscenza, gestione e valorizzazione dell’architettura e del patrimonio naturale e costruito.
Le figure in possesso del titolo di Dottorato di Ricerca in “Architettura e Beni Culturali” operano nel territorio nazionale e internazionale con una specifica conoscenza dell’attività architettonica e del patrimonio culturale capace di caratterizzare scientificamente i luoghi di appartenenza.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Sbocchi preferenziali sono le Università, le amministrazioni pubbliche, le società private.
Il Dottorato di Ricerca in “Architettura e Beni Culturali” mira a costruire figure di alta formazione scientifica in grado di:
- offrire sostegno e trasferimento tecnologico alle imprese che operano nel settore dell'architettura e dei beni culturali;
- gestire sistemi complessi nelle attività di monitoraggio per i sistemi territoriali e ambientali.
- gestire le problematiche connesse all'inquinamento acustico e alla percezione del suono sia negli spazi chiusi che aperti in funzione della loro vocazione.
- gestire le problematiche connesse all'uso razionale dell'energia nell'ambiente costruito con riferimento alle prestazioni energetiche ed all'impiego di sistemi distribuiti produzione di energia di piccola taglia alimentati con fonti tradizionali, rinnovabili e/o assimilate;
- svolgere la professione nel campo della gestione, conservazione e tutela dei Beni Culturali, nella definizione di politiche territoriali, nel campo della fruizione e valorizzazione dei beni, per condurre e gestire scavi archeologici, programmare e realizzare interventi su Musei e collezioni.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: GIUR-01/A - GIUR-02/A - GIUR-04/A - GIUR-05/A - GIUR-06/A - GIUR-07/A - GIUR-08/A - GIUR-09/A - GIUR-11/A - GIUR-11/B - GIUR-12/A - GIUR-13/A - GIUR-14/A - GIUR-15/A - GIUR-16/A - GIUR-17/A - ECON-01/A
Curricula formativi:
- Diritto Pubblico
- Diritto Penale e Processo
- Diritto Civile, Interculturalità e Processo
- Diritto Internazionale, Sovranazionale e Comparato
Coordinatore: Prof. Ambrogio DE SIANO |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 5 posti con borsa di studio, n. 1 posto senza borsa di studio, n. 2 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il Dottorato di ricerca in “Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali”, articolato in quattro differenti, benché culturalmente coerenti, curricula - Diritto pubblico; Diritto penale e processo; Diritto privato, interculturalità e processo; Diritto internazionale, sovranazionale e comparato - si propone di impartire una formazione giuridica di elevata qualificazione sul tema dei diritti fondamentali nella dimensione ordinamentale nazionale, europea e internazionale.
La rilevanza e la vastità dell'ambito materiale oggetto di studio rende imprescindibile la multidisciplinarietà, che connota fortemente il percorso formativo, il quale nel corso del triennio viene organizzato seguendo un moto concentrico.
I primi due anni vengono dedicati all'approfondimento di un argomento di base dell'ordinamento giuridico contemporaneo scelto dal Collegio dei docenti all'atto della redazione della proposta di accreditamento: per il ciclo 40 il tema oggetto della principale attività seminariale di durata biennale è la responsabilità.
Nel terzo anno l'attività formativa assume una doppia direttrice.
La prima, stabile a prescindere dai cicli, è rivolta all'approfondimento della dimensione ordinamentale sovranazionale: in particolare i dottorandi saranno impegnati nello studio dei principali strumenti di garanzia dei diritti fondamentali nel rapporto cooperativo tra Stati e organizzazioni internazionali.
La seconda è differente a seconda dei cicli, in quanto influenzata dalle linee di ricerca collegate alle fonti di finanziamento - ad esempio: PNNR - e/o individuata dalle imprese con le quali si è addivenuti ad un accordo di collaborazione.
OBIETTIVI DEL CORSO
A dispetto della precisa individuazione del tema oggetto di studio e della spiccata specificità degli insegnamenti del secondo e del terzo anno, il Dottorato di ricerca in “Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali” conserva un'anima essenzialmente teorico-dogmatica.
Il principale obiettivo è dunque quello di fornire ai dottorandi gli strumenti di comprensione dei sistemi giuridici così come modificati per effetto dei movimenti di europeizzazione e di internazionalizzazione del diritto: in un'ottica di rinnovata teoria generale dei sistemi giuridici, essi sono messi in condizione di combinare l’approccio dommatico con la comparazione.
Il Dottorato persegue altresì un obiettivo di natura professionalizzante, mirando a formare figure professionali capaci di 'tagliare' trasversalmente il mondo del diritto.
La doppia dimensione del percorso formativo (quella teorico-generale, all'inizio, e quella tematicamente più specifica, a seguire) consente di costruire una solida ed eclettica base giuridica, 'spendibile' per l'accesso sia alle professioni legali tradizionali (avvocati e magistrati ‘aperti’ alle dimensioni europea e internazionale), sia a quelle più 'contemporanee', tanto in ambito accademico (ricercatori capaci di disimpegnarsi in sede internazionale), quanto in ambito politico-istituzionale interno e sovranazionale (funzionari internazionali, rappresentanti delle ONG nel campo della tutela dei diritti umani).
La vocazione professionalizzante del Dottorato si è nel corso degli anni via via acuita grazie al rapporto con le imprese (pubbliche e private), che hanno cofinanziato borse di dottorato e ospitato i dottorandi per il periodo di stage. Sicché, la formazione offerta consente, anzi facilita, l'accesso lavorativo in azienda, segnatamente nell'ambito della compliance, tanto delle società private, quanto delle società pubbliche e miste pubblico-privato.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI:
Il complesso percorso formativo del Dottorato in Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali offre numerosi sbocchi occupazionali, consentendo un ampio accesso alle professioni, da quelle più tradizionali a quelle maggiormente contemporanee.
Limitandosi a meramente elencarle di seguito, il Dottorando, nel corso del triennio, viene adeguatamente formato per:
- svolgere attività di ricerca in ambito universitario
- entrare nei ruoli della magistratura
- esercitare la libera professione (avvocatura e notariato)
- svolgere attività di consulenza nei confronti delle imprese
- svolgere attività di consulenza nei confronti delle Pubbliche amministrazioni, delle società partecipate o interamente possedute da Pubbliche amministrazioni, tra l'altro, in materia di anticorruzione e trasparenza
- svolgere attività di compliance aziendale
- entrare nei ruoli della Pubblica amministrazione italiana o in quelli degli organismi sovranazionali, europei e internazionali
- svolgere attività presso le ONG.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze della mente
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: PSIC-01/A- PSIC-01/B- PSIC-01/C- PSIC-02/A- PSIC-03/A - PSIC-03/B - PSIC-04/B- INFO-01/A– PAED-01/A- PAED-02/A- GSPS-07/A– GSPS-07/B
Coordinatore: Prof.ssa Gabriella SANTANGELO |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 7 posti con borsa di studio, n. 1 posto senza borsa di studio, n. 2 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il Dottorato in Scienze della Mente è promosso dal Dipartimento di Psicologia dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e si caratterizza per la presenza di un ampio ventaglio di seguenti discipline afferenti a settori bibliometrici e non bibliometrici quali
Psicologia Generale, Psicobiologia e Psicometria (M-PSI/01, M-PSI /02, M-PSI /03)
Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione (M-PSI/04)
Psicologia Sociale, del Lavoro e delle Organizzazioni (M-PSI/05, M-PSI/06)
Psicologia Clinica e Dinamica (M-PSI/08)
Informatica (INF/01)
Pedagogia e Storia della Pedagogia (M-PED/01)
Didattica, Pedagogia Speciale e Ricerca Educativa (M-PED/03)
Sociologia dei Fenomeni Politici e Giuridici (SPS/11)
Sociologia Giuridica, della devianza e Mutamento Sociale (SPS/12)
Il Dottorato propone ai giovani ricercatori un percorso formativo che fornisce strumenti e indicazioni di metodo per affrontare in una prospettiva interdisciplinare alcuni temi centrali nello studio attuale della mente, intesa come sistema complesso che integra aspetti biologici, cognitivi e sociali.
Il Dottorato valorizza attraverso un percorso formativo e di ricerca le competenze scientifiche e capacità progettuali nel campo delle discipline psicologiche. Inoltre, in analogia con i Cicli precedenti, sono parte integrante del collegio professori di università straniere, ed il Corso da attivare si pone in naturale relazione con il Corso di Laurea Magistrale congiunto attivato grazie alla collaborazione del Dipartimento di Psicologia con l'Università di Lille (Francia), rafforzando così le prospettive di internazionalizzazione che l'attuale Corso di Dottorato si propone.
OBIETTIVI DEL CORSO
Obiettivo principale del Dottorato di Ricerca in Scienze della Mente è formare giovani ricercatori nel campo delle scienze psicologiche attraverso lo studio e l'applicazione di metodologie scientifiche integrate.
Gli obiettivi sono definiti in termini di Comprensione e conoscenza (circa le conoscenze teoriche e le metodologie di ricerca), Abilità (tecniche avanzate per concepire e realizzare un progetto di ricerca, nonché per innovare le pratiche professionali) e Competenze (capacità critica e dialettica, sintesi di idee nuove e complesse, capacità di innovazione e autonomia).
Questi obiettivi sono anche perseguiti con seminari interattivi sui modelli della mente, in collaborazione con i docenti afferenti ai diversi settori disciplinari e con docenti di altre Università nazionali e straniere, che permettano al Dottorando di comprendere le differenze e le analogie dei diversi metodi di studio dei processi mentali.
Il Dottorando è chiamato a elaborare un progetto di ricerca originale utilizzando strumenti metodologici adeguati e prospettando problemi nuovi, dedicandosi pienamente al proprio progetto ed applicando con rigore le metodiche di ricerca, al fine di ottenere risultati scientifici originali che rappresentino una progressione delle conoscenze.
Il progetto di ricerca originale può riguardare uno dei seguenti ambiti tematici:
Psicologia Generale, Psicobiologia e Psicometria (M-PSI/01, M-PSI /02, M-PSI /03)
Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione (M-PSI/04)
Psicologia Sociale, del Lavoro e delle Organizzazioni (M-PSI/05, M-PSI/06)
Psicologia Clinica e Dinamica (M-PSI/08)
Informatica (INF/01)
Pedagogia e Storia della Pedagogia (M-PED/01)
Didattica, Pedagogia Speciale e Ricerca Educativa (M-PED/03)
Sociologia dei Fenomeni Politici e Giuridici (SPS/11)
Sociologia Giuridica, della devianza e Mutamento Sociale (SPS/12)
Altro obiettivo del Corso è indirizzare il Dottorando ad individuare le possibili applicazioni dei suoi prodotti di ricerca in uno degli ambiti professionali di interesse, in modo che si prepari adeguatamente alle richieste del mondo del lavoro.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato è indirizzato sia all’alta formazione alla ricerca che all’alta formazione professionalizzante (livello 8 del Quadro Europeo delle Qualifiche per l’Apprendimento Permanente). I Dottori di Ricerca saranno in primo luogo preparati a condurre in piena autonomia progetti di ricerca nel campo delle scienze psicologiche che adoperano metodologia sperimentale. Essi potranno accedere ai concorsi universitari e ai bandi per il finanziamento della ricerca sia nazionali che internazionali, in particolare nell’ambito delle discipline psicologiche. Queste prospettive sono ben rappresentate nel Programma Quadro di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea Horizon Europe 2021-2027, in cui le scienze sociali e le discipline umanistiche costituiscono parte integrante e strategica per lo sviluppo umano e sociale.
I Dottori saranno anche qualificati per accedere a posizioni lavorative presso istituti di ricerca privati (come gli IRCCS) e pubblici che abbiano interesse per lo studio della mente e del cervello in soggetti normali ed in pazienti. Altri sbocchi professionali sono le agenzie di ricerca finalizzate alla valutazione delle caratteristiche psicologiche dell’utenza, o le agenzie dedicate alla selezione del personale per industrie o aziende, o quelle implicate nella gestione delle risorse umane. I Dottori troveranno facile capacità di operatività professionale perché in possesso di un metodo di lavoro indispensabile per ogni applicazione nel campo psicologico.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Storia e trasmissione delle eredità culturali
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: ARTE-01/D - ARTE-01/B - ARTE-01/A - ARCH-01/C -ARCH-01/D - STAN-01/A - FICP-01/A - LATI-01/A - ITAL-01/A - GEOG-01/A - GEOG-01/B - ANGL-01/C - HIST-01/A - HIST-02/A - HIST-03/A - HIST-04/C - CEAR-11/A - FICP-01/C - PHIL-05/A - LICO-01/A - FRAN-01/B - HELL-01/A - HELL-01/B
Coordinatore: Prof.ssa Nadia BARRELLA |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 7 posti con borsa di studio, n. 1 posto senza borsa di studio, n. 2 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il Dottorato di Ricerca in Storia e trasmissione delle eredità culturali si propone di formare studiosi e professionisti altamente qualificati, dotati di una solida preparazione nei settori umanistici e capaci di coniugare ricerca avanzata, progettazione culturale e divulgazione scientifica. Il corso offre un percorso educativo multidisciplinare e internazionale che punta a rafforzare la capacità di leggere criticamente i fenomeni culturali, di operare per la valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile e di contribuire alla comprensione dei rapporti tra società, natura e tecnologia.
Il corso è caratterizzato da insegnamenti metodologici e teorici, cicli seminariali anche di carattere internazionale, attività laboratoriali e workshop incentrati sulle Humanities e sulle Digital Humanities. Particolare attenzione è dedicata alla disseminazione della conoscenza, alla progettazione e comunicazione nei contesti culturali anche attraverso l’elaborazione di strumenti digitali.
L’offerta formativa è articolata in tre anni e comprende:
• attività didattiche specialistiche;
• seminari e conferenze scientifiche;
• partecipazione a progetti di ricerca e ad attività di terza missione;
• internship presso enti pubblici e privati, fondazioni, musei e centri di ricerca in Italia o all’estero.
OBIETTIVI DEL CORSO
Il percorso di Dottorato in Storia e trasmissione delle eredità culturali è concepito per formare studiosi e professionisti altamente qualificati, capaci di coniugare rigore scientifico, progettualità e consapevolezza critica nell’analisi, nella valorizzazione e nella trasmissione del patrimonio culturale in una prospettiva multidisciplinare e intergenerazionale.In particolare, il programma mira a sviluppare:Competenze critiche e metodologiche avanzate, fondamentali per la ricerca storica e per l’analisi delle forme e dei processi di trasmissione delle memorie culturali, con particolare attenzione ai contesti in cui esse si producono, si conservano e si trasformano. Tali competenze permettono al dottorando di operare con consapevolezza teorica e strumenti aggiornati nell’ambito della storiografia, della filologia, dell’archivistica, della museologia e della storia dell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea.Capacità progettuali e organizzative, indispensabili per la gestione di progetti di ricerca, attività espositive, iniziative editoriali o percorsi educativi e formativi. Il dottorato fornisce gli strumenti per ideare e coordinare progetti complessi in ambito culturale, sia in ambito accademico che extra-accademico, attraverso l’integrazione tra conoscenze scientifiche e pratiche operative.Abilità comunicative e di divulgazione, necessarie per trasmettere contenuti e saperi specialistici a pubblici diversi, favorendo l’accesso inclusivo e consapevole all’eredità culturale. Viene incoraggiata la sperimentazione di linguaggi e formati comunicativi diversificati (dal saggio accademico alla narrazione multimediale), capaci di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità.Sensibilità verso i processi di transizione digitale e sostenibilità, nella convinzione che l’innovazione tecnologica e la responsabilità ambientale rappresentino condizioni imprescindibili per la tutela, la valorizzazione e la fruizione consapevole dei beni culturali. Il percorso stimola una riflessione critica sulle sfide poste dalla digitalizzazione, dalla conservazione digitale e dalla sostenibilità sociale ed ecologica dei modelli culturali.
Il Dottore di Ricerca, al termine del percorso, sarà in grado di svolgere attività scientifica autonoma, inserendosi nella comunità accademica nazionale e internazionale o operando in contesti culturali pubblici e privati in qualità di esperto, consulente e progettista contribuendo alla interpretazione, trasmissione e innovazione dell’eredità culturale.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di ricerca in Storia e trasmissione delle eredità culturali si propone di formare Phd altamente qualificati, dotati di solide competenze metodologiche e critiche, in grado di operare sia nell’ambito della ricerca scientifica avanzata sia nei contesti professionali più diversificati legati alla conservazione, gestione, valorizzazione e divulgazione del patrimonio culturale.I PhD formati dal percorso sono anzitutto preparati a proseguire l’attività scientifica in ambito accademico, sia in Italia che all’estero, mediante l’inserimento in università, istituti di alta formazione e centri di ricerca pubblici e privati. Al contempo, il Dottorato prepara figure professionali altamente specializzate, attive nei settori culturali, istituzionali ed educativi in senso ampio, con possibilità di impiego presso la stampa periodica, il cinema, il teatro, l’editoria, gli enti preposti alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio culturale, nonché alla sua digitalizzazione e catalogazione, quali biblioteche, archivi, musei, fondazioni, istituti culturali, soprintendenze e istituzioni similari.Il percorso prepara altresì esperti nella valorizzazione e promozione delle risorse culturali materiali e immateriali, in grado di ideare, coordinare e attuare progetti complessi, come interventi di restauro, riallestimenti museali, scavi archeologici, nonché azioni di public history, storytelling multimediale e comunicazione culturale destinata a pubblici diversificati. Tali competenze si rivelano strategiche anche per la progettazione e la gestione di eventi culturali.Ulteriori opportunità occupazionali riguardano il settore della Pubblica Amministrazione, a livello locale, nazionale e internazionale, dove i dottori di ricerca possono ricoprire ruoli di responsabilità nella programmazione e nel coordinamento di politiche culturali, nella gestione integrata di sistemi museali e archivi storici, nella pianificazione territoriale orientata alla valorizzazione del patrimonio e dell’identità culturale dei luoghi.Infine, si evidenzia la crescente richiesta, anche da parte del settore privato e del mondo dell’impresa culturale e creativa, di figure in possesso di elevate competenze storico-culturali e di capacità progettuali complesse. I PhD possono contribuire in maniera significativa all’ideazione di prodotti editoriali e multimediali, alla consulenza scientifica per case di produzione audiovisiva, piattaforme digitali, videogiochi a tema storico, agenzie turistiche culturali e imprese attive nella promozione del turismo esperienziale e sostenibile.In tal modo, il Dottorato si configura come un percorso formativo avanzato, capace di coniugare rigore scientifico e apertura verso una pluralità di sbocchi professionali in continua evoluzione, offrendo ai suoi dottorandi strumenti solidi per affrontare con competenza le sfide della ricerca, dell’innovazione culturale e della cittadinanza attiva.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Ambiente, Diritto comparato e Transizioni
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: GIUR-01/A - GIUR-11/A - GIUR-03/B - GIUR-05/A - GIUR-09/A - GIUR-11/B – GEOG-02/B
Coordinatore: Prof. Vincenzo PEPE |
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 3 posti con borsa di studio, n. 1 posto con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il Dottorato, le cui attività si svolgono sia in lingua italiana che in lingua inglese, mira alla formazione di un giurista moderno e versatile che coniughi competenze di tipo istituzionale con strumenti di analisi e ricerca utili per comprendere le relazioni tra i sistemi giuridici in materia di diritto dell’ambiente, anche alla luce delle attuali sfide riguardanti la transizione ecologica e energetica avviata in Europa con il Green Deal e, a livello nazionale, con il PNRR. Ampio spazio verrà dedicato alla governance ed alle politiche multilivello sull’ambiente, con riferimento sia al livello internazionale che a quello sovranazionale (ad esempio dell’Unione europea), ma anche e soprattutto al livello nazionale, che, a partire dalle norme costituzionali, rappresenta lo spazio di concreta applicazione delle norme. In tal senso l’approccio comparato servirà ad individuare ed analizzare le tendenze generali della normativa relativa all’ambiente e ai cambiamenti climatici e ad analizzare in particolare le più importanti best practices a livello mondiale. Il dottorato si propone di analizzare queste tematiche, anche con metodo interdisciplinare e comparato e con particolare focus sugli aspetti relativi alla transizione ecologica ed energetica che rappresentano linee di riflessione teorica ma con immediati sbocchi operativi. Si porrà quindi attenzione alle trasformazioni dell'azione dei pubblici poteri e dei rapporti tra pubblico e privato in seguito ai mutamenti dell'economia, della società e delle interdipendenze tra gli ordinamenti degli stati in relazione al rapporto fra uomo ed ambiente in quella che viene ormai definita, sia dalle scienze esatte che dalle scienze umane, età dell’Antropocene.
ln base a tali premesse, il progetto formativo è caratterizzato da un approccio comparatistico (con l’apporto anche di altre branche del diritto e di discipline extragiuridiche), e si articola su tre assi: 1) didattica di livello dottorale; 2) ricerca; 3) attività accademiche. La didattica di livello dottorale è indirizzata, prevalentemente, agli aspetti metodologici della ricerca in ambito di higher education, in modo tale da fornire ai dottorandi strumenti adeguati allo sviluppo delle successive fasi. La dimensione della ricerca (punto 2) riguarda essenzialmente l’attività di ricerca del singolo dottorando, che dovrà sviluppare il tema oggetto di analisi anche mediante fieldwork, al fine di disseminare i risultati, sia temporanei che definitivi, come da punto 3).
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso intende formare ricercatori e ricercatrici con vocazione internazionale, fornendo strumenti adeguati per il raggiungimento di obiettivi complessi, nel rispetto dei principi trasversali previsti dal PNRR, tra cui il principio 'di non arrecare un danno significativo' (DNSH, “Do no significant harm”). In particolare, il Corso intende contribuire agli studi e agli obiettivi in ambito climatico, della parità di genere e dell’obbligo di protezione e valorizzazione dei giovani. Inoltre, il corso contribuisce al conseguimento degli obiettivi nell’ambito dei dottorati dedicati alle transizioni digitali e ambientali, e ai dottorati per la Pubblica Amministrazione. Fra gli obiettivi del corso sono da includere l'approfondimento e l'avanzamento delle ricerche e degli studi in riferimento ai progressi e all'implementazione del seguenti ambiti: 1) implementazione del Green Deal europeo a livello nazionale (anche in chiave comparata); 2) definizione di modelli di economia circolare efficaci, 3) turismo e sostenibilità mediante approcci innovativi, 4) profili precauzionali e preventivi relativi alla crisi idrica, 5) comunità energetiche e PA.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Attraverso la formazione interdisciplinare offerta dal Dottorato, i Ph.D. saranno in grado di integrare conoscenze giuridiche approfondite con elementi di economia, storia, discipline politologiche e sociologiche. Questa preparazione trasversale consentirà loro di assumere ruoli chiave nell'ambito delle politiche ambientali, della consulenza legale, della progettazione e della gestione dei fondi – in particolar modo nel periodo post-PNRR – e delle certificazioni di sostenibilità, contribuendo così alla realizzazione degli obiettivi previsti nel contesto nazionale, europeo e internazionale.
Oltre all’esercizio di attività professionali e di ricerca di alta qualificazione presso Università, Enti pubblici e soggetti privati, i Ph.D. saranno adeguatamente formati per lo svolgimento di nuove professionalità e ruoli chiave nel periodo post-PNRR, quali, a titolo esemplificativo:
- Giurista dell'ambiente: i Ph.D. saranno in grado di assumere ruoli di consulenza e di supporto legale in questioni ambientali complesse. Potranno fornire assistenza nell'interpretazione e nell'applicazione delle norme di diritto ambientale, sviluppando soluzioni innovative per affrontare le sfide della sostenibilità ambientale;
- Certificatori di sostenibilità: con una solida comprensione delle tematiche ambientali e delle norme giuridiche connesse, i laureati saranno in grado di lavorare come esperti nella valutazione e nell'assegnazione di certificazioni di sostenibilità. Potranno collaborare con organizzazioni e istituti di certificazione per garantire il rispetto degli standard ambientali e promuovere pratiche sostenibili in vari settori della pubblica amministrazione e del privato;
- Green public procurement: i Ph.D. potranno occuparsi dello sviluppo e dell'implementazione di politiche di green public procurement, contribuendo a promuovere l'acquisto di beni e servizi a basso impatto ambientale nel settore pubblico;
- Finanza verde: i Ph.D. potranno lavorare come esperti nel campo della finanza verde, collaborando con istituzioni finanziarie, banche e società di investimento. Saranno in grado di fornire consulenza sulle opportunità di investimento sostenibile, contribuendo alla promozione di modelli finanziari che integrino criteri ambientali, sociali e di governance (ESG);
- Progettista europeo per i fondi green: grazie alla conoscenza approfondita delle politiche e delle normative europee, i Ph.D. potranno ricoprire ruoli di progettazione e gestione dei fondi europei dedicati alla transizione ecologica. Potranno supportare la preparazione e la presentazione di progetti green, assicurandosi che rispettino le linee guida e i requisiti stabiliti a livello europeo;
- Ecolabeling: i Ph.D. potranno lavorare come esperti nella definizione e nella promozione di ecolabel, marchi di certificazione ambientale assegnati a prodotti e servizi che soddisfano determinati criteri di sostenibilità;
- Settore dell'energia: i Ph.D. saranno in grado di lavorare nel settore dell'energia, collaborando con aziende energetiche, istituti di ricerca e organismi di regolamentazione;
- Settore delle risorse genetiche (Protocollo di Nagoya): i Ph.D. potranno lavorare nel settore delle risorse genetiche, con particolare attenzione all'applicazione del Protocollo di Nagoya. Saranno in grado di supportare la gestione sostenibile delle risorse genetiche e di garantire il rispetto dei diritti di accesso e condivisione dei benefici derivanti dall'utilizzo di tali risorse;
- Settore farmaceutico: i Ph.D. potranno svolgere attività di ricerca e consulenza nel settore farmaceutico, con un'attenzione particolare alle implicazioni giuridiche legate alla sostenibilità ambientale e all'etica della ricerca e dello sviluppo farmaceutico.
Data la rilevanza del PNRR, i Ph.D. potranno contribuire alla progettazione e all'implementazione di programmi e progetti mirati a promuovere la sostenibilità ambientale e a realizzare gli obiettivi previsti dal PNRR.
Collegio docenti
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Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40 - punteggio minimo 12.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Banca dati MUR dei dottorati di ricerca - Cineca
Corsi di dottorato assegnatari di borse aggiuntive POR/FSE Regione Campania:
29° ciclo - 30° ciclo